I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO JUVE – Dea Bendata

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 4 minuti

Io non chiedo tanto. Se c’è una cosa che mi ha insegnato quest’anno di transizione, come lo chiamano quelli che di pallone ne sanno eccome, è la preziosa arte dell’accontentarsi. Non chiedo lo scudetto, giammai, quello è ormai al fresco, all’ombra della Pinetina, a scuotere la nostra meravigliosa normalità, come l’ha definita oggi Paratici. Una normalità fatta di nove anni in cui ogni fine maggio toccava raggiungere lo store più vicino, perché c’era una nuova maglietta celebrativa da comprare, un nuovo pigiama ogni anno. Il problema forse è che sono una persona abitudinaria, fin troppo. Il mercoledì ad esempio, al cinema non ci potevo mica andare. C’erano quantomeno i gironi di Champions.

Ho il serio terrore di dover acquistare il biglietto del cinema del mercoledì, quello scontato. Del resto quegli euro in più li benedicevo ogni volta, perché se non posso andarci di mercoledì è per una delle cause che più coinvolgono questo cuore a strisce bianconere.

Ma questa è una di quelle abitudini che conquistano, che una volta che la assaggi non la sai mollare più. Allora anche Gasperini, anche l’Atalanta ci tiene ad entrare in questa nuova quanto vecchia routine del divano del mercoledì. E come dargli torto.

Pubblicità

Cristiano ha un problema ai flessori. Lo ha annunciato Pirlo in conferenza, nella lista degli attaccanti ci sono Morata, Dybala e il giovane Felix Correia. Ho pregato che questa fosse l’occasione del riscatto di Paulino, tornato quasi a pieno regime, e per necessità titolare nella Juve di Pirlo in gita in una piovosa Bergamo.

Partiti forte eh, fortissimo. Per mezz’ora le mie gambe reggono al nervosismo e mi lascio abbracciare dal divano. Un altro dei problemi di fondo è che oggi non mi posso nemmeno lamentare della prestazione della squadra. De Ligt ci mette ben poco a ricordare al mondo quanto lo abbiamo pagato, perché è merito suo se Pessina non riesce ad insaccare la porta di Tek Szczesny dopo venti minuti di gioco, alla prima occasione utile per la Dea.

Ma non solo l’olandese: ad oggi, questa squadra senza l’apporto di Juan Cuadrado non si riesce nemmeno ad immaginare. L’occasione più ghiotta del match è merito di uno dei suoi n-mila cross messi in mezzo all’area di rigore della Dea, che grazie all’intervento di Chiesa passa in velocità ad Alvaro Morata. Vai a sapere che c’era Djimsiti pronto a toglierlo dalla linea di porta, una volta scavalcato Gollini.

Pubblicità

Come se non bastasse, perché la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo, il salvatore della patria, delle coronarie e delle ultime partite Federico Chiesa chiede il cambio: sente un po’ tirare la gamba, così come io sento tirare maledizioni da tutta l’Italia colorata di bianconero. Fratelli, non basta più stringere i denti. Qui ci vuole un miracolo, e uno lo portiamo già a casa quando Muriel cerca il tiro a giro, fuori di un soffio. Stessa sorte per Paulo Dybala, ma da quanto tempo non si segna su punizione? Non me lo ricordo più, forse l’ultima sarà stata di Platini, ma non ci giurerei. Insomma Paulino mette tutto ciò che ha nelle gambe anche in questo tiro verso la porta di Gollini, ma ormai sembriamo avanzare a larghi passi verso un pareggio che potrebbe non andarci bene, ma che nemmeno ci ferirebbe.

Morata e Zapata si scambiano due occasioni da goal lampanti, ma poi mi ricordo che è il compleanno di Tek Szczesny. Ci spero, ci spero davvero che possa portarsi a casa un bel clean sheet come regalo, e ci credo anche quando vola sulla punizione calciata da Malinovsky.

Nomen omen, perché il male del pomeriggio lo provoca proprio lui. Nemmeno del tutto, in realtà. Perché il suo goal in realtà è un autogoal, frutto della sfortunatissima deviazione del povero Alex Sandro.

Pubblicità

Quella che provo è un misto di rassegnazione e dispiacere, soprattutto per il povero portiere polacco a cui tocca un mesto compleanno, con l’Atalanta che ci scavalca in classifica e il fiato sul collo del Napoli sempre più vicino.

Se proprio dovesse andarci male, spero almeno di potergli offrire i popcorn.

 Follow us!

Pubblicità

FacebookFacebookYoutubeTwitter

in evidenza