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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Napule è… stupore, meraviglia e… aggancio

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Continuo a stupirmi. È la sola cosa che mi renda la vita degna di essere vissuta”.

Si sposa bene l’eterna verità di Oscar Wilde con i primi quattro mesi del Napoli formato Champions della prima primavera post-Maradona.

Vince e convince in una trasferta sulla carta difficilissima la squadra di Gennaro Gattuso, obbligato a ripensare difesa e centrocampo per la contemporanea assenza iniziale di Manolas e Fabian Ruiz.

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Se c’è voluto due secoli fa un campione di esperimenti e ricerca come Louis Pasteur per affermare che “meravigliarsi di ogni cosa é il primo passo della ragione verso la scoperta”, sembra quasi irragionevole stupirsi un lunedì pomeriggio qualsiasi d’un dribbling prolungato di Bakayoko concluso con un tiro imparabile in diagonale.

Il Torino colpito a freddo nel modo meno scontato capitola definitivamente subito dopo grazie ad una sgroppata del sempre più essenziale centravanti nigeriano, capace in tante altre occasioni di mostrare quante potenzialità ci siano nel più grande progetto di attaccante mai arrivato a Napoli.

Poco più di ventidue anni, 186 centimetri, 77 Kg, cinque gol nelle ultime nove partite e prestazioni in crescendo, Victor Osimhen è il volto felice d’una squadra rientrata finalmente dove le compete.

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Chi oggi esalta il cambio di passo della squadra di Gattuso é lo stesso che, a gennaio e febbraio, profetizzava la fine di un ciclo ed il fallimento di un progetto tecnico-tattico per un collettivo che era costretto a fare a meno dell’intero pacchetto offensivo e che registrava importanti defezioni anche nelle altre zone del campo.

La vittoria per due a zero a Torino (punteggio contenuto per merito soprattutto della stabilità dei pali della porta di Sirigu) è la rivincita definitiva del mister azzurro contro tutto e tutti.

D’ora in poi può succedere di tutto, ma ciò che conta è che il Napoli è adesso definitivamente padrone del proprio destino, condizione ideale per chi ha scoperto lo stupore come forma completa di conoscenza.

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Nel pomeriggio in cui Demme, Insigne, Zielinski e Politano, pensando calcio, hanno dato grande supporto ad Osimhen e determinato la conquista di tre punti fondamentali per regalare una spinta nuova e diversa in vista delle ultime cinque, 66 punti in classifica significano decisivo aggancio nel momento più importante al gruppone davanti.

E’ la lotta Champions più avvincente ed infiammata degli ultimi anni.

Volevano toglierle significato, senso ed importanza tirando fuori dal cappello un torneo che avevano chiamato Super-League.

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Per ora, però, “super” è solo la voglia dei ragazzi in maglia albiceleste di stupire e meravigliare.

Con abbracci, sorrisi, giocate di qualità e… gol.

In attesa, alla fine, di alzarsi comunque in piedi e regalare applausi a scena aperta.

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Perché nonostante tutto, e al di là di tutto, si è di nuovo lì: agganciati, vicini, attaccati e… con tanta voglia di divertirsi ed apparire invincibili.

 

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