Napoli
Napoli, De Laurentiis: “Super League? Dissi ad Agnelli che stavano sbagliando”
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato una lunga intervista al Passepartout Festival, in merito anche alla questione Superlega.
“Non c’è solo il cinema per il grande schermo, ma anche la serialità televisive. Di Draghi ne parlai un anno fa, c’è una mia intervista di dicembre in cui dopo aver vinto il ricorso contro la Juve loro mi chiesero dei complimenti di Draghi che avevo ricevuto e dissi che era ciò che ci voleva, qui non s’è mai fatto un discorso economiche, s’è sempre detto pagheranno le future generazioni, ma non sarà così, è morto il passato e s’è aperta una porta sul futuro. Oltre i soldi del recovery, bisogna indebitarsi per cantiere e unificare un territorio che non è mai stato unificato. Il problema è la malavita organizzata, che lo stato non riesce a limitare, e l’unità territoriale. Napoli era capitale nel 600 e nel 700, terza solo a Parigi e Londra, e molti venivano qui, come pittori e scrittori. Nel 700 aveva il sistema fognario ed al sud ci sono città che ancora non ce l’hanno, per primi come acqua corrente. Non voglio fare il borbonico, ma Cavour è stato paraculo mandando un personaggio cinematografico come Garibaldi a fare manfrina con la mafia per conquistare e unire l’Italia, la ricchezza borbonico era gigantesca e se la sono portata via, tutte le riserve d’oro sono state portate via, l’unificazione non è avvenuta a livello territoriale. Mi ha fatto piacere, Napolitano mio amico ci teneva molto alla bandiera, vedere tutti cantare l’inno rispetto ai turchi.
Napoletani in nazionale l’hanno rincuorata? Sì, beh, hanno fatto due gol su tre credo. Quanto pesa l’evento? Poi mi chiedono l’aumento, speriamo pesi meno senza togliere nulla all’Italia”.
Buon rapporto con De Luca? “Ho voluto conoscerlo tanti anni fa, prima di prendere il Napoli. Per quanto possa essere contestato, è uno che ci mette la faccia, lavora, sta sul pezzo. Bisogna prendere decisioni, altrimenti che stai a fare… siamo già indietro di secoli. La sua gestione? La sua gestione è una gestione ingiudicabile, come è ingiudicabile tutto il territorio italiano, visto che da due anni c’è il Covid, che è come una terza guerra mondiale anche se meno cruenta. La cosa che più mi angoscia sono i bambini e i giovanissimi, le scuole e i professori non all’altezza, i professori sottopagati. Mancano anche le strutture, i computer, inutile che ci fanno vedere i banchi comprati per le fregnacce, il problema è sostanziale. Come facciamo a essere competitivi? Siamo al penultimo posto per consumo dei finanziamenti europei perché c’è una burocratizzazione del sistema con tutta la possibilità di essere bloccati e denunciati e allora nessuno si muove”.
Modello Napoli da copiare rispetto al modello città? “Arrivai, ma la conoscevo poco, la mia famiglia è napoletana, ma non conoscevo la trasformazione dei napoletani, avviliti, fatalisti, ma il fato bisogna provare a dominarlo. Ho visto che tutti mi dicevano di no, a qualsiasi idea, allora ho fatto di testa mia, come sono abituato. Mi prendevano per pazzo, ma al massimo sono visionario, per esempio ci sono barche bellissime ma non possono tuffarsi, dissi che il porto di Salerno invece progrediva perché qui i fondali erano troppo bassi, ma loro non fanno niente. La zona portuale perché non può essere ridisegnata? Perciò De Luca è antipatico ai politici, perché lui è uno del fare, chi fa diventa sgradevole. Io posso dirlo, non ho scheletri nell’armadio, altri stanno zitti ma è peggio, ma l’Italia è così”.
Che rapporto ha con gli altri industriali? “Ad esempio uno grande napoletana è Aponte, ha MSC, navi, il genero ha poi aggiunto le crociere. Spende 1mld e mezzo a nave solo per quella da crociera. Dove vive e opera? Ginevra. Come mai? Lui a Napoli ha tutta la flotta con i collegamenti con le isole, eppure qui non c’è. Io ho la scorta alle partite, ma a Napoli da solo la rifiuto, mi voglio sentire libero. Anche se mi scrivono ‘ti uccidiamo’ ‘sei una merda’ perchè forse l’ho fatto arrestare, con me il compromesso non esisterà mai! Io quando vado a dormire non devo avere problemi, infatti mi addormento subito e mi sveglio molto presto. Morirò domattina? Ma non avrò problemi di coscienza”.
Cosa bisogna fare per iniziare? “C’è una grande cultura partenopea, fatta anche di strada, non va abbandonata, ma bisogna utilizzarla anche per attrarre i visitatori. Rivedendo matrimonio all’italiana, con Loren e Mastroianni, due oscar, vedevi una Napoli che si internazionalizzava subito, anche ai più lontani nel mondo. La città ha una grandissima forza, gli manca una classe dirigente con le palle, Il coraggio glielo dai se gli dai denaro da investire, ma non bastano 80mld, non è Napoli ma il sud… se devi arrivare a Reggio Calabria in tante ore rischiando la vita con i sassi allora il territorio non funziona. Le ferrovie ci hanno cambiato la vita, in 2 ore e passa sei a Milano, scrivi, lavori, arrivi al centro, ma anche lì sei in ritardo perché l’amministratore di Trenitalia mi diceva possiamo andare a 500km/h ma il binario non è adattabile e c’è un lavoro di infrastrutture. Bari-Napoli ora stanno facendo le ferrovie, su un progetto di 10 anni fa, già superato. Perciò non funziona l’Italia. Le sovraintendenze, avete mai parlato con qualcuno di questi? Alcuni sono straordinari, ma sento che a Firenze ad uno come Commisso, che ha buttato già più di 350mln nella Fiorentina, vuole fare lo stadio e gli viene detto quello non si può toccare perché un monumento. Ma un monumento a cosa, è per la gente che è vessata a vita da moglie ed amanti e lavoro e vuole andare in uno stadio a sfogare e tu gli impedisci di modernizzarlo perché monumento di cosa… la burocrazia è poi politicizzata, è contro Commisso in quanto americano, per lor Commisso è un potere da annientare. Lo stato è perdente, ma vince perché noi siamo silenti e appecoronati”.
Film Verdone su Amazon? “Sì, un grande successo, prima dell’uscita c’è stato il blocco delle sale, è passato oltre un anno e siamo andati su Amazon. Il futuro? Vedo bene l’audiovisivo, meno bene quello nelle sale, al cinema, e lo dice uno che ha sale cinematografiche. Ma questo pure in america. Si spendono 50-60mln solo per la pubblicità, ma non tutti possono andare la prima settimana per vari motivi. E’ anti-democratico non dare a tutti la possibilità di vedere un’opera ed in parallelo dissi che bisognava uscire in tv, come se fosse pay per view. L’ho sempre detto, ma solo col Covid s’è iniziato, a partire dalla Disney dopo che Netflix faceva film grandissimi che l’esercizio ti metteva in poche sale per punirlo. Sono processi lunghi, ma ora si sta accelerando. Le serie tv sono diventati importanti perché sono dei film che durano 10 ore, quindi sviluppano più personaggi che prima in un 1 e mezza potevi mettere solo con il cameo”.
Pennac mette in scena Maradona a Napoli. “E’ stato unico ed irripetibile, la fortuna e sfortuna e che ce l’hanno avuto i napoletani. La sfortuna è che con un calcio malato delle istituzioni non si può sempre vincere lo Scudetto, Maradona gli ha portato due scudetti perchè veniva veramente da altrove. Mio figlio ci sta facendo una fiction. Faremo 3 stagioni, sarà tipo come la serie su Jordan con interviste, 150 personaggi: da prima della nascita del 1926, quando il simbolo era il cavallo che poi per i disastri divenne asino, il famoso ‘ciuccio”, fino al 1984, poi dal 1984 con Maradona al 2001, e poi la mia gestione”.
Interessi imprenditoriali? “Siamo entrati anche nei gelati, nelle costruzioni, nel mondo dell’automobile, oltre a calcio, cinema e serie. Il Bari? Il Sindaco mi chiamò e mi chiese di interessarmi. Mi disse che era fallito e come il Napoli potevo resuscitarlo. Mi chiese di scrivergli 2 pagine, me ne vennero fuori 30 e mi bombardò ‘prendilo prendilo’. Mio figlio stava a Londra per una serie Amazon, gli dissi di interessarmi ma lui mi disse ‘non ne voglio sapere nulla’, poi dopo 2 ore mi chiama e mi dice che ci ha ripensato perché ‘in fondo calcio e cinema sono nel nostro dna, però lasciami fare…” e gli dissi che avrebbe fatto tutto lui ed è felicissimo. Se la gente sa fare, io lascio fare. A volte mi dicono ti occupi pure di questa bassa macelleria, ma nulla lo è, ogni cosa si può fare in modo straordinario”.
Un fallimento? “Sono riuscito a smascherare Blatter quando era alla Fifa, Platini all’Uefa, ora non sono riuscito ancora a ripianare totalmente il calcio a livello mondiale. Questo fatto della Superlega è figlia delle organizzazione calcistiche pensano di fare loro le istituzioni con i nostri soldi, che interessa ha un Real o un Napoli a fare la Champions, indebitandosi per poter fatturare 70-100mln in più? Se ne ho spesi già 200 c’è qualcosa che non quadra. Io faccio parte dell’ECA e mi sono interessato del marketing, ad Andrea Agnelli dissi subito che stavano sbagliando con la Superlega perché vogliono diventare loro gli attori principali! Invece l’Uefa va tenuta, anche se come segretariato, pagando noi loro con gli introiti, e non loro noi! Ora abbiamo tanti giocatori agli Europei, se si rompono e non mi torna sano chi mi ripaga i 100mln degli obiettivi? Perché devo prestartelo? Tu fatti 3mld in 15 giorni e allora devi sederti per rivedere tutto. Agnelli, Perez e gli altri hanno sbagliato, ma è chiaro comunque che il calcio sta fallendo per le istituzioni. Gravina disse che avrebbe fatto grandi cambiamenti, ma è da 2 anni e mezzo, perché non va dal governo per abolire la legge che risale al 91′? Quella Bossi-Fini sugli extracomunitari che costano meno alle squadre più piccole? E’ del 2001. Perché non smonti la legge melandri che fu scritta da Gentiloni, gente che di calcio non capisce niente ed il calcio dopo 25 anni cambia, cambia già di anno in anno”.
Contro i giornalisti? “Ma no, molti parlano bene di me, vedi Polito che citavate, anche se non li conosco. Non sono contro i giornalisti, il giornalismo è in decadenza. Se leggi Corriere dello Sport, Gazzetta e l’altro di Torino, scrivono la stessa cosa, è possibile? Ma pure il giornalismo in tv, è possibile che mentre sono concentrati nello spogliatoio, baciano i santini o sono nudi, arrivano quelli con le telecamere rivendicando un contratto con tizio, perciò il calcio non funziona. Sky all’inizio era una signora televione, fortissima, ora Rai e Mediaset sono diventate migliori”
(Foto: twitter ufficiale De Laurentiis)
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