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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – Questione di angoli

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Tempo di lettura: 3 minuti

Tre anime

In ogni tifoso di calcio sono presenti più “anime”. Quella ottimista, di chi sotto sotto pensa che tutto sia possibile anche se non lo dice. Quella pessimista, di chi non crede che si possa fare. Tale sottotipo possiamo chiamarlo pure scaramantico, proprio perchè tipico di chi aspira a ingraziarsi il fato. Poi c’è quella realista che accetta il risultato con apparente distacco, ma che invece soffre da matti. Non pensa alla classifica né alla prossima partita. Ma si arrabbia per quello che si sarebbe potuto fare o non fare. Ecco, gli stati d’animo del tifoso dello Spezia durante la partita contro la Roma hanno attraversato tutte queste situazioni.

L’obelisco e la rana

Si narra, che molti anni fa un fulmine colpì il grande obelisco di Ramses in piazza del popolo, danneggiandone i geroglifici. Grande popolo quello egizio, inventore della geometria e degli angoli. E proprio su calcio d’angolo, Smalling riesce a colpire di testa mandando in frantumi l’assetto tattico deciso da Thiago. Lo Spezia per diversi minuti sembra accusare il colpo. Certo anche l’uscita per infortunio di Sala non lo aiuta. Gli aquilotti sembrano una rana in uno stagno che finge di essere morta per trarre in inganno il predatore. Ci casca la Roma, tanto che pensa che la partita sia già finita. O forse, gli fa comodo crederlo per non alzare troppo i ritmi, vista la fatica del turno di Conference. Sembra una gara a chi va più piano. All’improvviso Reca ha la palla giusta sul piede sbagliato. Il suo tiro che avrebbe fatto la felicità anche dei fanta-calcisti, finisce contro Rui Patricio.

Angolo ottuso

La ripresa sembra iniziare diversamente per lo Spezia che inizia con altro piglio. Ma dimostra di non aver capito bene la lezione di geometria del primo tempo e incassa il secondo goal di nuovo su calcio d’angolo. Ibanez ringrazia. Per centimetri lo Spezia non accorcia con Manaj, ma il Var ( giustamente) annulla. Entrano anche Verde e Bastoni. Agudelo ne fa ammonire due. Manaj ci prova ma Rui Patricio fa la paratona. Amian la spedisce a lato da pochi passi: roba da essere mandato in pasto ai coccodrilli del Nilo.

Finale di sessione

Il finale della partita è un pur purri di goal sfiorati ( per la Roma) cartellini gialli e rossi ( per Afena) e falli conditi da errori tecnici da partita del lunedì tra impiegati nella partita di calcetto. Lo Spezia palla a terra con Verde e Agudelo avrebbe pure modo di creare qualcosa, ma quel qualcosa non trova corrispondenza d’amorosi sensi una volta entrati in area di rigore. Il fischio finale di Prontera sembra quasi una liberazione. Adesso tutti a casa a meditare. Per capire cosa si può salvare e soprattutto per capire se lo Spezia che vuol provare a salvarsi è quello del primo tempo timoroso o impaurito. O quello del secondo, che sa di non essersi preparato bene per l’esame, ma che almeno ci vuol provare. La sessione del mercato è bloccata purtroppo. Quella degli esami da superare per fortuna ancora no.

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