Angolo del tifoso
ANGOLO SPEZIA – Vittoria per Drago
Vittoria per Drago
Sembrava una di quelle partite segnate. Sotto di un goal in un match che aveva il sapore di uno spareggio per non retrocedere degli anni ’80. La paura di portare a casa l’ennesima trasferta con zero punti alla quale si aggiunge un’angoscia infinita e collettiva per l’infortunio di Dragowski. La mente che vaga tra il pessimismo cosmico e la rassegnazione. Invece no. Ancora una volta, nel punto più basso, nel momento più buio si riaccende una fiamma che diventa un fuoco ardente e che incendia di coraggio tutta la squadra.
Minuto 39
È il minuto trentanove. Dragowski esce su Lasagna e nel contrasto rimedia (si teme) una frattura. Le sue lacrime diventano le lacrime di tutti. In panchina molti hanno le mani sul volto, alcuni sembrano pregare. Nikolau si accovaccia mettendo la sua testa su quella di Bartlomiej, coperta dalla maglia. Il portiere polacco, che avrebbe dovuto partecipare ai mondiali che inizieranno tra una settimana, esce in barella, sostituto da Zoet.
Il coraggio che nasce dalla paura
Poteva esserci il tracollo. Invece lo Spezia si rianima, all’improvviso, e decide di buttare il cuore oltre l’ostacolo. E non solo. Oltre alla paura, decide di gettare via nella pattumiera ogni alibi, ogni mugugno e ogni recriminazione contro la sorte. Nzola si carica letteralmente tutto il peso dell’attacco sulle sue spalle. Kiwior scalda i guantoni di Montipò che in pochi minuti si vede arrivare tiri da tutte le parti. Tutta la squadra avanza compatta. All’inizio della ripresa l’azione che cambia il punteggio. Ampadu verticalizza, Bastoni apparecchia per Nzola che di sinistro trafigge Montipò nell’angolino basso.
Partita ribaltata
Il Verona ha un sussulto, ma Verdi non riesce a fare il bis. Bastoni sfiora la rete del vantaggio ma Montipò para di piede. Nulla può invece sul colpo di testa imperioso di Nzola su cross di Bourabia. Due a uno. Partita ribaltata. Adesso il Verona è nel dramma. Prova a lanciare Lasagna ma lo Spezia si difende con le unghie e con i denti. Zoet esce su tutto quello che vola dalle sue parti. Gotti, dopo un più che redditizio 4-3-3, passa ad un 4-4-2 più coperto. Anche se la differenza non la fa il modulo ma l’atteggiamento grintoso di tutti i giocatori che giocano ogni palla come se fosse l’ultima. Tutti corrono ad aiutare il compagno. Chi è attaccante diventa terzino. Chi è a centrocampo corre a raddoppiare e triplicare. Il recupero da lungo diventa infinito. Alla fine arriva una vittoria importantissima, pesante, che può essere una svolta nella lotta per la salvezza. Ma più che i tre punti e la classifica è un’altra l’immagine che ruba la scena. Quella di tutti giocatori con la maglia numero 69 di Dragowski. Forza Drago tutta Spezia è con te!
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