Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Napoli grosso di martedì grasso
Comincia in trasferta contro l’Eintracht la fase ad eliminazione diretta della massima competizione europea per il Napoli di Luciano Spalletti.
Si presenta bene la squadra tedesca, con una buona copertura del campo, tanta attenzione difensiva e improvvise imbucate dalle fasce, dove due terzini di qualità sono capaci di trovare costantemente il riferimento offensivo.
La squadra di Francoforte ha approcciato gli azzurri come nessuno quest’anno ha fatto in campionato ed è probabilmente per questo che gli azzurri (in maglia bianca) hanno faticato non poco nella prima parte per rendere equilibrato il match e ribattere colpo su colpo.
La gabbia intorno a Lobotka, l’inizio un po’ lento di Olivera sulla fascia e i tanti falli contro fischiati dall’arbitro portoghese hanno dato un importante assaggio di ottavi di Champions League per l’ambizioso gruppo italiano.
Ha via via funzionato, però, il piano-gara azzurro, con la prestazione in trasferta cresciuta grazie all’intelligenza tattica del centrocampista slovacco, divenuto padrone assoluto del centrocampo dal ventesimo in poi.
Palo di Lozano (protagonista indiscusso del match e migliore in campo), rigore parato su Kvaratskhelia e gol del vantaggio confezionato sull’asse (assai ispirato) Messico-Nigeria, con replay annullato poco dopo: gli ultimi dieci minuti del primo tempo sono manifesto di bellezza e rappresentazione di forza.
Superiorità del Napoli ancora più evidente ad inizio ripresa, con azioni da gol a ripetizione, occasioni fallite ed espulsione procurata da un Anguissa parso finalmente in condizione, dominatore incontrastato sul rettangolo verde.
E’ una meraviglia la squadra azzurra, che costruisce con pazienza, controlla con sagacia e punisce con precisione chirurgica senza disdegnare pezzi di bravura e intuizioni geniali come il colpo di tacco del fuoriclasse georgiano per il gol del capitano Di Lorenzo. Dinanzi a tanta bellezza, secondo alcuni, non bisognerebbe stupirsi più. Ed invece la capacità degli undici calciatori partenopei è quella di far stropicciare ogni volta gli occhi, con una rigenerante sensazione di sovrumana potenza. La squadra azzurra genera assuefazione ed è un peccato dover attendere a volte fino a tre giorni per rivedere controlli e contrasti, accelerazioni e ripartenze, triangolazioni e dribbling, fraseggi nello stretto e verticalizzazioni improvvise.
Ogni uomo ha bisogno – probabilmente – di una dose quotidiana di meraviglia e di sempiterna bellezza. Nel dubbio si potrebbe pensare a riprodurre gli infiniti momenti in cui Lobotka e compagni dipingono calcio e magnificenze ad ogni latitudine.
E’ stato un Napoli grosso anche di martedì grasso, capace di non correre rischi e con un risultato finale che alla fine sta decisamente stretto.
Applausi, solo applausi, tanti applausi.
Nello sport contano – di solito – i trofei esposti in bacheca e i nomi che si scrivono sugli almanacchi. Per chi è abituato a vedere la piccola macchia nera su un gigantesco foglio bianco ancora tutto da riempire, poi, a nulla serve correre a mille e vincere quando è ancora inverno, ma le emozioni che il gruppo di Spalletti trasmette ogni volta senza pause sono il regalo grandioso che Napoli ed il Napoli stanno facendo all’Italia ed all’Europa, al di là di quel che accadrà a fine maggio ed ai primi di giugno.
A Francoforte è nato Johann Wolfgang von Goethe e vi è la sede della Banca Centrale Europea. Nella capitale finanziaria d’Europa, però, ciò che nel giorno di Carnevale è parsa più preziosa è l’unità e la comunione d’intenti di atleti che si aiutano, si stimolano e s’incoraggiano a vicenda.
E’ una bella notte in terra tedesca, l’ennesima bella figura, la prova definitiva che tra le grandi d’Europa c’è un gruppo meraviglioso, unico, forse irripetibile, ma – per adesso – migliore per distacco.
Con la netta sensazione che il meglio debba ancora venire.
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