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Tre cose su Napoli-Milan

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Serataccia. Quella che va in scena al “Diego Armando Maradona” è una serataccia. Peggio della prestazione della squadra e del risultato c’è solo il comportamento degli ultras. I gruppi organizzati delle curve sono i protagonisti di uno spettacolo indegno, non sostengono la squadra, si picchiano, minacciano i tifosi e fanno scappare le famiglie. Così ogni rivendicazione, ogni motivazione, ogni ragione perde valenza. Anche perché è un dato di fatto che oggi il “Diego Armando Maradona” è un posto migliore, ripopolato dalle famiglie, che se pur lentamente vede miglioramenti continui nella struttura ed inizia ad offrire anche momenti di intrattenimento a margine delle partita. E perché, altro dato di fatto, se la presenza dei gruppo organizzati costringe le famiglie ad andar via e trasforma una festa in un momento di paura, allora di questi gruppi organizzati si può e si deve fare a meno.

Detto ciò, è evidente che serve chiarezza sul regolamento che vige all’interno dello stadio: società e Questura parlino, spiegando e motivando le proprie scelte anche per evitare speculazioni.

Fattore Pioli. Intanto, in campo, il Milan domina sia sul piano tattico che su quello caratteriale. Il risultato è giusto, ed i rossoneri potrebbero fare ancora più male. Il Napoli subisce, così come accaduto all’andata e soprattutto a centrocampo dove il Milan riesce a limitare Lobotka (50 passaggi completati a fronte di una media di 66, 89% di precisione quando in stagione la media supera il 94%) anche grazie alle pessime prestazioni di Anguissa e Zielinski. Non basta l’assenza di Osimhen a giustificare la mancanza del gol, ed in difesa il Napoli sbaglia tanto con errori gravissimi di Mario Rui sui primi due gol ed un tappeto rosso steso ai piedi di Saelemaekers in occasione del 0-4. L’unico a salvarsi per impegno e prestazione è Kvaratskhelia.

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Testa. La sconfitta ci stava. Si poteva perdere, ma non cosi. Questa però è una stagione talmente straordinaria che anche una sconfitta così fa bene. Il vantaggio in classifica è enorme ed alla prossima la Lazio ospita la Juve. Quindi testa al Lecce e meno bandiere.

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