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FISCHIO D’INIZIO SALERNITANA – Vincere… anche senza convincere
Non si vince, ma nemmeno si perde. La Salernitana targata Paulo Sousa si trova, attualmente, nel girone di “coloro che son sospesi”. Senza infamia, per carità, ma neanche troppe lodi. Ad ogni modo, il trend resta positivo. i 9 punti conquistati in 8 partite, dall’avvento del tecnico nativo di Vizela, sono da perfetta media salvezza, e su questo c’è poco o nulla da eccepire. Gli strascichi derivanti dall’ultima trance della gestione Nicola, in un modo o nell’altro, fanno ancora capolino nei momenti cruciali dei match. Questioni di inezie o, come direbbe il “Principe della risata”, bazzecole, pinzellacchere. Dettagli, in buona sostanza, che a certi livelli, però, fanno sempre e comunque la differenza indirizzando le stagioni.
Quest’oggi, dinanzi ad oltre 23 mila spettatori, la Salernitana è chiamata alla vittoria contro un Sassuolo piuttosto tranquillo e che, in teoria, avrebbe poco o nulla da chiedere al campionato. Ma con la mente sgombra, si sa, si gioca meglio. Una mina vagante la squadra neroverde, capace di piegare tra le mura amiche la bella d’Europa Juventus e cadere, in modo balordo, sette giorni prima al “Bentegodi” contro il Verona. D’altronde, il gioco del calcio è quanto più dissimile da ciò che si può considerare una scienza esatta. L’unica legge da applicare, e in maniera netta, sarà quella dell’Arechi. Una vittoria sarebbe sinonimo di (relativa) tranquillità e nuova consapevolezza dei propri mezzi.
In ultimo, ma non ultimo, ci sono da vendicare i 5 schiaffi in pieno volto subiti nella gara d’andata. Cinque inequivocabili, netti, mortificanti schiaffi che lesero, forse irrimediabilmente, la serenità all’interno dello spogliatoio guidato da Davide Nicola. Oggi, però, sarà tutt’altra storia. Il patrimonio da salvaguardare è troppo più importante di reminiscenze del passato, calcoli e regali di fine anno di sorta. Vincere è l’unica cosa che conta. Per convincere, invece, ci sarà tempo e modo.
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