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Tre cose su Juve-Napoli

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Zielinski. E’ il minuto 93’ all’Allianz Stadium di Torino. Il pallone calciato da Raspadori è già alle spalle di Szczęsny ed i calciatori del Napoli stanno tutti esultando abbracciando l’uomo partita. Ma non tutti. Al centro dell’area c’è Piotr Zielinski. Il polacco si lascia andare a terra, allarga le braccia. E’ un gesto di liberazione, di consapevolezza, di gioia. Sono passati cinque anni da quella notte d’aprile del 2018 quando Koulibaly con il suo colpo di testa aveva in quello stesso stadio, in quella stessa porta mandato al tappeto la Juventus. Una notte da sogno che aveva avvicinato il Napoli di Sarri allo scudetto, vicino così come non accadeva dai tempi di Maradona. Il giusto traguardo per una squadra straordinaria. Quello che sarebbe successo poi è purtroppo storia. Il Napoli che aveva dimostrato di essere la squadra più forte, la più bella, quello scudetto non lo festeggiò. Il titolo lo si decise qualche giorno dopo a Milano, tra audio e registrazioni andati misteriosamente smarriti.  

Questa volta no. Questa volta non succederà. Questa volta è diverso e Zielinski, l’unico in campo anche quella sera del 22 aprile del 2018, lo sa. Niente e nessuno potrà negare lo scudetto a questo Napoli. Il gol di Jack Raspadori scaccia via scaramanzia e calcoli matematici. Non serve più la calcolatrice, non serve più niente. I quattro punti arriveranno. E’ festa. 

Le griglie. E se per lo scudetto la matematica dice che mancano ancora 4 punti, per quella stessa matematica dopo Juve-Napoli gli azzurri sono già qualificati alla prossima Champions League. I 22 punti di vantaggio sulla Roma consegnano ai partenopei l’ennesima qualificazione europea. Può sembrare una notizia marginale, oggi, ma vanno ricordate le griglie precampionato quando il Napoli veniva dato da molte testate giornalistiche in corsa solo per il quinto posto. Obiettivo centrato, superato, già al 23 aprile.

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L’attesa. Adesso, se tra sabato e domenica il Napoli dovesse battere la Salernitana, e la Lazio non dovesse vincere con l’Inter, allora per gli azzurri sarebbe scudetto. Per la terza volta nella sua storia, un sogno inseguito 33 anni. Il Napoli sarebbe la prima squadra nella storia d’Italia a vincere il campionato con sei giornate d’anticipo. Ennesimo record di una stagione straordinaria dominata dal Napoli, vinta per distacco, nel corso della quale la squadra di Spalletti ha dimostrato di essere di un’altra categoria rispetto a tutte le avversarie. Salernitana, Udinese e Fiorentina, i momenti di una settimana indimenticabile. 

 

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