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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – Spezia cuore champions

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Tempo di lettura: 3 minuti

ULTIMO TRENO

Quella col Milan era l’ultima carrozza per salire sul treno salvezza. L’aria che si respira è carica di elettricità, tipica delle partite importanti. Nel cielo le nuvole nere affastellate tutte intorno al golfo dei poeti fanno da cornice ad uno stato d’animo di chi è già pronto a soffrire, giammai ad arrendersi. Qua è là un sorriso sul volto di qualche tifoso, appena sfiorato da finissime gocce portate dal vento. Alcuni con il naso all’insu un po’ per capire se pioverà e un poo’ per cercare di scrutare nel futuro. Semplici, sceglie un più prudente 3-5-2 con Amian e Reca sulle fasce.

PARTENZA ROSSONERA

Il Milan parte forte per chiudere subito la pratica. Il palo di Tonali sembra lo squillo di tromba di chi vuol fare un sol boccone dell’avversario. Lo Spezia non demorde e respinge al di là del fossato ogni scorribanda rossonera. Ci provano da lontano gli arcieri Pobega ed Hernandez, ma Dragowski chiude la saracinesca. Finisce qui il forcing della squadra di Pioli. Gyasi e Reca riescono ad innescare Amian che si catapulta in avanti, ma il suo colpo di testa finisce alto. Doveri cerca di essere arbitro all’inglese, ma non trova il giusto metro di giudizio tra cartellini gialli non dati e falli “chiamati” dagli avversari.

RISALITA

Nel secondo tempo lo Spezia prova ad uscire dal guscio specie dalla corsia di sinistra. Riesce ad eludere le marcature con continue sovrapposizioni alle spalle degli avversari. Bourabia per poco non trova l’angolino magico. Ekdal dalla linea di fondo, prova a sorprendere Magnain che devia sull’esterno della rete. Dall’altra parte Diaz prova ad emularlo colpendo la parte esterna del palo.

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MINUTO 75

Si arriva così all’istante fatidico che potrebbe diventare il momento chiave della stagione dello Spezia. Da un angolo battuto sotto la Ferrovia, Amian colpisce il palo, l’ennesimo di questa stagione. Nemmeno il tempo di imprecare contro la malasorte che appare Wisniewski, il polacco venuto da lontano, che ribatte prontamente  in rete. Tripudio sugli spalti e decibel altissimi. Il popolo del Picco si abbraccia cantando ancora più forte. Nzola, fresco di rinnovo, si butta su ogni palla rilanciata dalle sue parti. Tomori se lo sognerà stanotte. Davvero un incubo Mbala.

ESPOSITO ALLA MARADONA

L’ennesima incursione del numero 18 spezzino viene fermata da un fallo dei rossoneri. Per la punizione si presenta Salvatore Esposito da Castellammare. Talento e sfrontatezza, condite da tanta grinta e generosità: queste le caratteristiche del numero 25 esibite durante la partita. Anche nel riscaldamento, Esposito aveva provato a calciare diverse volte da quella stessa porzione di prato. Evidentemente deve aver memorizzato bene traiettorie e distanze, perché la sua punizione finisce proprio nel sette. Là dove la mano protesa di Magnain riesce solo a sfiorare la sfera. Lo stadio esplode. Tutti in piedi ad incitare. Il Milan non esiste più. Due a zero, come nel 2021. Dopo l’Inter, cade al Picco anche l’altra semifinalista di Champions. Veramente incredibile. Probabilmente sta qui la bellezza e la straordinarietà di questo gioco che trova sempre il modo di stupire e zittire tifosi, addetti ai lavori e cassandre italiche. Un bravo a mister Semplici che trova finalmente la quadra per dare equilibrio e certezze. Lo Spezia è ancora vivo e manda un segnale forte e chiaro. Avanti con la prossima.

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