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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Ci risentiamo a Ottobre, che dite?

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La premessa è doverosa: il Milan è cosa serissima. La consideravo potenzialmente la squadra più interessante per prospettiva e freschezza e i ragazzi di Pioli si sono subito integrati, offrendo un calcio veloce, incisivo oltre alla più valida alternativa per la vittoria finale.

Detto questo, pur essendoci al momento tre categorie di differenza tra le due squadre, la prestazione dei rossoneri è “macchiata” dagli 11 coni da allenamento su cui Mourinho ha messo le maglie giallorosse. Uno spettacolo degradante dal punto di vista tecnico, atletico e motivazionale. La Roma sembra giocare in un’altra dimensione temporale in cui siamo a Maggio, già stanchi. Nessuno ha un’idea di dove stare in campo, nessuno è in condizione appena accettabile e tutto questo, per forza di cose, è responsabilità principale dell’allenatore.

Il primo tempo, dopo il rigore lampo di Giroud, si chiude miracolosamente sullo 0-1, con svariate incursioni rossonere ed un miracoloso intervento di Patricio (una delle poche notizie di giornata), senza che la Roma reagisca.

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Il secondo si apre con la demì-volèe di Leao, talmente bella che anche Celik si ferma a guardarla, non volendo disturbare. Il match si potrebbe chiudere qui. Ci pensa Tomori a vivacizzare il tutto nella sua spasmodica ricerca del secondo giallo. La Roma alza il baricentro e il gigantismo fisico e caratteriale (almeno rispetto agli altri) del subentrato Lukaku diventa l’unica cosa buona della serata. Al 92imo Spinazzola buca (grazie a una deviazione) Maignan per il gol della bandiera, ma è tardi per reagire.

La situazione è grave, indipendentemente dalla prestazione e dalla classifica. Da metà Agosto si ha la sensazione di depressione all’interno di Trigoria, non certo sugli spalti carichi sempre di un entusiasmo spesso immotivato e per questo ancora più straordinario. Non si vede grinta ma una squadra stanca e senza motivazioni, allenatore compreso, moscia e disinteressata a ciò che accade intorno. Se questo è Smalling, ci vediamo l’anno prossimo, lasciamo perdere. Non sarei sereno nel giudicare la nullità di Paredes, mai amato la prima volta, ancora meno la seconda, mai avrei voluto il suo ritorno e non si parte bene neanche ora. Pellegrini è ripartito dalla mediocrità della scorsa stagione.

Ma parlare dei singoli ha poco senso in effetti. Chi si doveva infortunare si è infortunato: Sanches in 25 minuti, Dybala in 60 e Aouar col record di quasi due partite e mezza.

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Ripeterò ogni settimana, fino a prova contraria, che vedo una stagione stanca e che non ho particolari aspettative…anzi, una cosa oggi la pretendo…arrivare a 40 punti il prima possibile, se mi passate l’iperbole.

 

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