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Garbo: “Arriva la Superlega e ora cosa succederà?”
La sentenza della Corte di Giustizia europea che ha riconosciuto l’esistenza di una posizione dominante di FIFA e UEFA rischia di avere conseguenze devastanti sul calcio. I fautori della Superlega cantano vittoria e si accingono a tornare alla carica organizzando un campionato europeo con squadre di élite.
Ne può uscire una rivoluzione epocale in grado di cambiare completamente lo scenario attuale.
Cominciamo col dire che se si è giunti a questa situazione FIFA e UEFA sono quanto meno corresponsabili. La corsa al gigantismo, la dilatazione dei format di Campionati del Mondo, degli Europei, dei Mondiali per club, l’introduzione di nuove inutili competizioni come la Nations League e la Conference League hanno abbassato il livello complessivo del calcio e aumentato gli infortuni dei giocatori. Ma soprattutto sono stati rimpolpati i conti in banca di giocatori e procuratori.
La Superlega peggiora la situazione con un nuovo campionato europeo per club in concorrenza con la Champions League. Girone unico, gare di andata e ritorno, poi play off e finale. Contrariamente al progetto iniziale, ci saranno tre leghe con promozioni e retrocessioni.
Bernd Reichart, Amministratore Delegato di A22 Sports Management, la società di marketing che dovrebbe gestire la Superlega, gongola e garantisce: “Ai tifosi proporremo la visione gratuita in streaming di tutte le partite della Superlega”. Quindi i soldi arriveranno da pubblicità, sponsor e marketing, non dai diritti tv, con una piattaforma allestita deagli organizzatori.
Poi bisognerà vedere chi aderirà al progetto. E questo è il punto chiave. Sembra difficile che possano partecipare le squadre inglesi, che hanno già una ricchissima Premer League, i tedeschi si sono chiamati fuori da subito, i francesi possono mandare al massimo il Paris Saint Germain. E l’Italia? Juventus, Inter e Milan sembravano interessate due anni fa, ma ora? Il Napoli ha fatto subito sapere attraverso il presidente De Laurentiis, di essere intenzionato a entrare nel progetto. Ma intanto il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha già aperto il fuoco di sbarramento, affermando che chi partecipa alla Superlega è fuori dalla Federcalcio.
Secondo gli organizzatori, i campionati nazionali serviranno a qualificare le squadre per le tre leghe della Superlega. E la Champions, l’Europa e la Conference League che fine faranno in assenza di un accordo? Insomma si profila un autentico terremoto dai contorni tutti da definire.
Sullo sfondo restano per ora gli arabi, che potrebbero essere ingolositi dall’idea di prendersi tutto a suon di petrodollari. Una volta saltato il tappo, non si può escludere nulla.
Vedremo cosa succederà, al momento nessuno è in grado di dipingere con certezza gli scenari futuri.
Ma la sensazione è quella che il calcio somigli sempre più al Titanic, che andava incontro al suo tragico destino mentre l’orchestra di bordo continuava a suonare.