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TARGET – Il nuovo Napoli di Conte il rivoluzionario

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Napoli Conte
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Il primo quarto di campionato è ormai archiviato e arrivati alla seconda sosta per dare spazio alla Nazionale si cominciano a fare i primi sommari bilanci. Al comando della nostra Serie A troviamo il nuovo Napoli di Antonio Conte.

Sedici punti, quattordici gol fatti e cinque subiti (di cui tre alla prima nefasta giornata contro il Verona). Un calciomercato notevole che ha portato all’ombra del Vesuvio calciatori del calibro di Lukaku, McTominay, Buongiorno, Gilmour e il velocissimo David Neres.

La stella però più lucente della capolista sembra essere il suo allenatore Antonio Conte. Arrivato al Napoli dopo la terrificante stagione vissuta dalla squadra e dalla sua tifoseria l’anno scorso, il condottiero pugliese si è preso la pesantissima responsabilità di risanare un ambiente distrutto sia a livello tecnico che emotivo.

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Il primo step della sua nuova avventura in terra partenopea è stato quello di risolvere i problemi legati alla permanenza di due big come Di Lorenzo e Kvaratskhelia, blindare Lobotka e Anguissa e soprattutto ridare fiducia ad ogni singolo membro della squadra azzurra.

Successivamente, dopo aver resistito alle acque agitate del mercato, ha messo al centro della sua idea i suoi uomini, quelli che aveva e quelli che ha voluto fortemente.

Ha eliminato intrusioni esterne affidandosi ai suoi uomini di fiducia, su tutti il leggendario Lele Oriali, regalando ad Aurelio De Laurentiis e  suo figlio la preziosa possibilità di fare soltanto presidente e vice presidente del Napoli, sdoganando il dogma tattico dell’insostituibile 4-3-3 di sarriana memoria.

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Nuovi punti di forza

Uno dei veri punti di forza del Napoli è rappresentato dal non avere un modulo fisso. Infatti gli azzurri durante questo inizio di stagione hanno indossato  diversi abiti tattici: 4-3-3, 3-5-2, 3-4-3, 4-2-4 tutti moduli messi in campo a seconda delle caratteristiche dell’avversario.

In molti casi la duttilità tattica e la capacità degli azzurri di rispondere alle richieste del proprio allenatore hanno fatto la differenza in partita non facili come quelle affrontate al Maradona contro Parma e Como.

Difesa granitica

La straordinaria forza difensiva con un Amir Rrahmani ritrovato e con Alessandro Buongiorno che per movenze, intensità di contrasti e di corsa ricorda il Kim dei giorni migliori, hanno aumentato la sicurezza in Meret che, prima dell’infortunio, ha mostrato, qualora ce ne fosse stato bisogno, di essere all’altezza di essere il portiere del Napoli.

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L’abbondanza della rosa sugli esterni, con Mazzocchi e Spinazzola permette molte variabili di gioco, ma la coppia Di Lorenzo, Olivera garantisce grande equilibrio tattico e tecnico con il capitano azzurro che, dopo qualche capriccio suo e del suo agente in estate, sembra essere tornato quello dello Scudetto.

Un nuovo super centrocampo

Il centrocampo liberatosi delle zavorre tattiche rappresentate da Cajuste e Lindstrom, ha ritrovato nuova linfa nei suoi senatori, con Lobotka e Anguissa uomini di punta e fonti di ogni azione azzurra sia in fase di impostazione, caratteristica che già conoscevamo, ma anche e soprattutto in fase di interdizione e di pressing.

Capitolo a parte lo merita Scott McTominay: fisico, corsa e finalizzazione. Un vero colpo da maestro del nuovo Ds Giovanni Manna che per una cifra davvero irrisoria, rispetto alle stellari cifre che circolano nel mondo pazzo del calciomercato, ha portato al Napoli un calciatore che per tempi di inserimento e modalità di conclusione il leggendario Marek Hamsik.

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Il nuovo attacco

Ma la vera potenza di fuoco del Napoli è rappresentata dalla batteria di attaccanti a disposizione di Conte. Archiviato Osimhen, Romelu Lukaku ha preso immediatamente per mano la squadra non solo grazie alla sua spiccata personalità ma anche e soprattutto grazie alla sua potenza e al suo feeling con il gol, e in coppia con la stella georgiana Kvicha Kvaratskhelia promette fuochi d’artificio.

Matteo Politano a tutta fascia incarna lo spirito che Antonio Conte vuole dai suoi uomini, l’ormai consueta staffetta con David Neres offre agli azzurri una costante pericolosità per tutti i novanta minuti, e lo testimoniano i clamorosi numeri dell’attaccante brasiliano in arrivo dal Benfica: sei presenze da subentrato, tre assist un gol e tantissima corsa.

Possibili punti di debolezza

Intensità fisica: Conte richiede molto dai suoi giocatori dal punto di vista fisico. I calciatori del Napoli, sebbene abituati a pressing e alta intensità, potrebbero incontrare difficoltà nel mantenere i livelli richiesti da Conte, soprattutto considerando l’intensità delle sue sessioni di allenamento.

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Un altro possibile punto di debolezza potrebbe essere rappresentato dalla poca pazienza di Antonio Conte. Infatti l’ex tecnico di Tottenham e Juventus è noto per essere un allenatore molto esigente e, talvolta, impaziente nei confronti della dirigenza o dei giocatori.

Questo potrebbe portare ad una gestione poco positiva dei possibili momenti di crisi, soprattutto in un ambiente come quello partenopeo che spesso si demoralizza per poco o nulla.

E poi ultimo ma non ultimo punto, la questione legata al rinnovo di Kvicha Kvaratskhelia che sembra incidere leggermente anche sul suo rendimento in campo.

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Il georgiano già quest’estate aveva dato, attraverso il suo entourage, qualche segnale di insofferenza appianato poi con l’arrivo di Conte, le trattative procedono e si spera in una conclusione che renda felici tutti ma soprattutto il georgiano che può essere ancora il gioiello più prezioso della collezione Napoli.

Prospettive

L’inizio sembra essere davvero straordinario, per gioco e per entusiasmo. I calciatori sembrano aver messo di nuovo il gruppo “al centro del villaggio” per citare l’ex allenatore azzurro Rudi Garcia, e il fatto che ci sia una top manager come Antonio Conte al timone è una garanzia di lavoro e risultati.

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I tifosi azzurri sembrano essere tornati a quando tutto stava per succedere, a quando si stava riscrivendo la storia e chissà che anche questa volta le pagine della lunga storia azzurra possano arricchirsi con il dorato colore della vittoria.

(Foto DepositPhotos)

 

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