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Juventus, Pogba: “Pronto a tutto per questa maglia”

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Dopo la riduzione della squalifica per doping, Paul Pogba è pronto a riprendersi il suo posto nello scacchiere tattico della Juventus e per farlo è disposto a tutto, anche a rinunciare al suo stipendio.

Il centrocampista francese ha rilasciato una lunghissima intervista alle pagine della Gazzetta dello Sport, dove ha chiarito tutti i dettagli della sua squalifica e quelle che sono le sue speranze per il prossimo futuro, possibilmente in bianconero.

“Sarò un nuovo Pogba, più affamato, più saggio e più forte. Sono pronto a tornare alla normalità nel 2025. Ho un solo desiderio: giocare a calcio. Alla Juventus l’amore dei tifosi non è mancato. Inoltre tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto. Cuadrado mi chiamava ogni due giorni e mi faceva ridere. Dybala mi ha mandato molti messaggi. E poi Vlahovic, McKennie, Weah, Kean…non mi aspettavo così tanti”.

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Ha parlato con Thiago Motta?
“Ancora non ho avuto modo ma io sono pronto per tornare ad allenarmi con la Juve. Ad oggi sono un giocatore della Juve: nella mia testa c’è soltanto questo. Parlerà il campo per me e poi Thiago giudicherà. Nella Juve e nella Francia voglio essere il migliore. Sono disposto anche a rinunciare a dei soldi”.

Yildiz ora ha il ‘suo’ numero 10. A Vlahovic che consiglio darebbe?

“Ha talento, gli voglio bene e merita quella maglia. Lo avevo già capito dai primi allenamenti che era un ragazzo diverso. Se parlo a Dusan da amico gli dico di seguire il cuore, se gli parlo da compagno gli dico di restare alla Juve”.

Ha rischiato di cadere in depressione nell’ultimo anno?
“È stato un anno molto difficile. La cosa che mi faceva più male era accompagnare i miei figli a scuola e passare davanti alla Continassa senza poter entrare ad allenarmi. Mi sentivo un leone in gabbia, ho anche pensato di lasciare l’Italia. Perché ho assunto l’integratore incriminato? Non ho riguardato quel che mi aveva dato un professionista. Io come tanti giocatori ho un cuoco, un preparatore e un fisioterapista personale, mi sarebbe bastato leggere l’etichetta”.

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(Foto DepositPhotos)

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