Juventus
Juventus, slitta il rientro di Gonzalez
Derby d’Italia a rischio
Si allungano i tempi di recupero di Nico Gonzalez. Secondo infatti quanto riportato dalla giornalista Fabiana Della Valle, l’ex fiorentina rischia di dover essere assente nell’attesissimo match in programma domenica 27 ottobre alle ore 18:00 contro l’Inter. Gonzalez è particolarmente soggetto a ricadute data la fragilità mostrata in carriera. Per questa ragione lo staff medico della Juventus non intende affrettare i tempi.
Nico si era infortunato nei primi minuti della partita di Champions contro il Lipsia, lasciando subito intende che si sarebbe trattato di un infortunio muscolare. I successivi esami eseguiti al JMedical hanno infatti evidenziato una lesione di basso grado del retto femorale della coscia destra. Tuttavia i tempi di recuperi effettivi non sono stati resi noti, proprio per evitare di annunciare una data certa del rientro che al momento non è prevista.
Verosimilmente l’argentino potrà tornare arruolabile tra fine ottobre ed inizio novembre quando la squadra di Motta dovrà vedersela con il Parma in campionato e con il Lille in coppa.
Spazio a Conceicao a Weah
La defezione di Gonzalez consentirà a Conceicao e Weah di poter beneficiare di maggiore spazio. Il portoghese infatti, dopo aver scontato la squalifica, potrà essere una pedina fondamentale nello scacchiere di Motta. Le sue capacità di dribbling e l’abilità nell’ uno contro uno rappresentano delle caratteristiche completamente diversa da tutti gli altri giocatori della rosa. Ciò soprattutto in considerazione del fatto che nel calcio moderno sono sempre meno i giocatori che tentano di superare l’avversario.
Allo stesso modo un ricambio importante potrà essere anche Timothy Weah. L’americano infatti si sta ristabilendo dall’infortunio alla caviglia rimediato prima della sosta delle nazionali ed è molto considerato dall’allenatore italiano. Il suo inizio di stagione è stato molto positivo con un gol segnato alla prima contro il Como. Tuttavia gli stop fisici hanno rallentato il suo percorso di crescita, costringendo Motta a non poter contare sul suo apporto.
