Angolo del tifoso
ANGOLO SPEZIA – Spezia Salernitana: Il più bello dei mari
Allerta Spezia. I pericoli vengono dall’alto. Questa volta non c’entra nulla il meteo, bensì le palle che piovono nell’area avversaria.
Tredici goal su quattordici da fermo o sugli sviluppi da calcio da fermo. Anche le statistiche sembrano assumere i connotati da sceneggiatura da film, o meglio, da nuovo principio filosofico pallonaro.
Pitagora
Parafrasando Pitagora: date agli aquilotti un angolo da battere e ti solleveranno il mondo. Soleri in rovesciata e Bertola di testa: queste le nuove iscrizioni da scolpire sulle colonne di questo meraviglioso tempio che mister D’Angelo sta costruendo. In realtà lo Spezia non è solo corner, faremmo un torto alla verità se dicessimo solo questo.
Tutti per uno
Gli avversari tutti fanno fatica ad affrontare la squadra sprugolina. A farne le spese, questa volta è stata la Salernitana degli ex Verde e Maggiore. Tutti i giocatori spezzini pressano per recuperare la palla con raddoppi continui e dimostrando ancora una volta compattezza nella fase difensiva. Le tre linee sempre strette e vicine, ma senza mai far barricate.
Il catenaccio non abita qui. Il possesso palla, che a volte viene lasciato agli avversari, è in realtà un’arma tattica alternativa per colpire in contropiede. Le azioni manovrate non mancano, ma niente calcio associativo. Niente tichitaca, solo calcio in verticale, passando attraverso i piedi efficaci di Salvatore Esposito e le aperture per i quinti.
La cosa che però colpisce è che non ci sono variazioni di resa tra titolari e riserve. Chi subentra ha la stessa efficacia di chi esce. Il merito di questo è del mister D’Angelo che ha saputo creare un gruppo unito, dove tutti si sentono importanti e dove tutti riescono a dare il loro contributo.
Il più bello dei mari
La rotta che è stata presa sembra suggerire qualcosa di meraviglioso e di più succulento di una salvezza anticipata. Al tempo che resta da qui a maggio, il potere di distribuire premi e medaglie.
A noi tifosi, il sogno di ambire alla felicità, dal momento che, come disse un famoso poeta – Hikmet -, “Il più bello dei mari è quello che non abbiamo ancora navigato”.
(Foto: Depositphotos)