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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – La parabola di Vin Tanner

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Juric Roma
Tempo di lettura: 2 minuti

Che c’entra la Roma col cowboy interpretato da Steve McQueen ne I Magnifici 7?

Più che altro cosa c’entra Juric con la star americana, con quel suo fascino a metà tra Salemme e la strega Nocciola? Eppure il croato sembra il tizio di cui Tanner racconta cadere dal decimo piano, che ad ogni piano pensa “per ora va bene”.

Paradiso

Tutto bello, celestiale Trigoria, rapporti fantastici con Ghisolfi, giocatori che “si muovono da Dio”, vede molti miglioramenti etc etc, ma nel frattempo si va a picco piano piano, piano per piano.

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La partita coi nerazzurri appariva proibitiva, va detto. Squadra di altra categoria al momento, con giocatori determinati e identitari di un dna vincente. Contro un team alla ricerca, neanche tanto affannata, di sè stessa.

Eppure, dopo un quarto d’ora in cui non si è toccata palla, pur subendo poco, i giallorossi acquistano possesso e impediscono il gioco ai ragazzi di Inzaghi.

Rintuzzano bene, con qualche errore di concentrazione grave, ma le folate sono inesistenti. La sensazione è che senza l’asse polacco-turco a far la frittata (Lautaro ringrazia), il punto si portava a casa.

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Ma a cosa serviva?

Chiariamoci, meglio un punto che zero direbbero Grazia, Graziella e…Lapalisse, ma l’obiettivo giallorosso qual’è? A fine Ottobre non c’è una minima identità di gioco, i reparti vanno ognuno per conto proprio: regge la difesa, il centrocampo gira a vuoto, mentre ci si aspetta la luna ogni volta che Dovbyk o Dybala intercettano la palla.

Ad oggi io non so qual è il gioco della Roma, non so in che modo si intenda arrivare in porta avversaria o impedire che qualcuno arrivi nella mia.

Oltre allo scarso palleggio, si manca di concentrazione, vengono fatti errori tecnici imbarazzanti in qualsiasi serie, perchè? Sono scarsi? Alcuni sì per carità, ma il complesso è buono, competitivo.

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Eppure la sensazione è che i non chiari intenti societari, l’allenatore a gettone (fuori contesto appunto come un gettone in un internet point) giustifichino i giocatori a vagare in campo, senza obiettivi precisi.

A parte Svilar, Ndicka e Pisilli gli altri non giocano mai a livello, non dico TUTTE le partite, ma almeno TUTTA la partita e si alternano tra il “male male” e folate individuali. Personalmente adoro l’ucraino e trovo delittuoso bagnarne le polveri, Dybala molto indietro ai suoi standard ma i pochi palloni sono le uniche cose che rimandino al calcio.

Mi piace Konè, in crescendo, ma non si può andare avanti con gli equivoci Cristante e Zalewski, con un Pellegrini che, non sarà bello fischiare, è il capitano etc etc, ma che nella sua ricerca del con-senso ha perso il senso per lui di stare in campo. Qualcuno voleva Soulè titolare…troppa strada deve fare ancora.

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Angelino una cosa sa fare, i cross, viene sacrificato a fare il terzo centrale, mentre Hermoso e Hummels marciscono in panchina. L’idea è che l’infortunio di Saelemekers (non CR7, Saelemekers!) abbia ribaltato la scacchiera.

Juric è uomo solo, in una bella suite, non sa cosa fare, non può prendersela con nessuno e quindi “per ora va bene”. Non dico che in un mese possa avere chissà che colpe, ma neanche meriti evidentemente. Gioco nullo, formazioni sbagliate e nessuna lettura del match nei cambi.

Non dico vediamo che succede, ma almeno SE succede qualcosa

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(Foto: Depositphotos)

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