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Inter – Juventus, umori opposti nel day after

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Vlahovic Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

Ormai lo abbiamo capito che con la Juventus di Thiago Motta le emozioni in un senso o nell’altro sono dietro l’angolo. Dopo la trasferta di Lipsia, che ha regalato ai bianconeri una vittoria straordinaria in inferiorità numerica, abbiamo erroneamente creduto che fosse il classico match che capita una volta all’anno.

E invece no. Gli uomini di Motta hanno sfoderato un’altra partita, nel Derby d’Italia contro l’Inter, che entrerà negli annali. Risultato finale 4-4. Un segno X che lascia delusione in casa Inter ed entusiasmo in quella Juve, per quanto il vero vincitore stava seduto a casa sul divano e si chiama Antonio Conte in mini fuga a +4 sulla seconda.

L’analisi

I bianconeri si presentavano a San Siro dopo la brutta prestazione in casa contro lo Stoccarda e con un’emergenza a centrocampo che li ha privati di Douglas Luiz e Koopmeiners (oltre che dei lungodegenti noti). Tutto lasciava presagire una partita bloccata. Un tatticismo, tipico italiano, che avrebbe annullato a vicenda il talento delle due squadre. Cosa già accaduta negli altri big match disputati dalla Juventus in stagione. Così non è stato.

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E’ bastato infatti solo il primo tempo per far comprendere che ci sarebbero stati i fuochi pirotecnici. Mai in un Derby d’Italia erano state siglate 5 reti in 45 minuti. Certo, le difese horror hanno contribuito ma nello stesso tempo non ci hanno fatto annoiare, regalando quello spot per il calcio italiano che in tanti avevano annunciato alla vigilia.

Tra le fila dei nerazzurri le note positive giungono dalla fase offensiva. La squadra di Inzaghi infatti si conferma quella più prolifica e la consacrazione di Thuram, ieri vero leader tecnico, ne è la conferma. Tuttavia il pareggio lascia l’amaro in bocca perché a metà della ripresa la sensazioni di tutti era che la partita fosse indirizzata verso Milano e invece così non è andata. L’ufficio facce di fine partita lo lasciava trasparire.

Altri umori invece sponda Juve. Motta mette a referto il quinto pareggio in nove gare ma stavolta si può parlare di punto guadagnato. Dopo aver provato l’ebbrezza di essere passati avanti al Meazza con il gol di Weah i bianconeri si sono fatti raggiungere e superare. Sul 4-2 di Dumfries la partita sembrava chiusa e invece è venuto fuori il carattere.

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Aspetto non scontato visto la giovane età media di poco superiore ai 25 anni. A questo vanno aggiunte le note positive che si chiamano Conceicao, scheggia impazzita e spina nel fianco dei nerazzurri, e Yildiz, a sorpresa in panchina dal primo minuto ma entrato nella ripresa con il piglio di chi vuole incidere. E lo ha fatto.

Difese da incubo

Tuttavia un capitolo sulla fase difensiva delle due squadre andrebbe aperto. Da un lato l’Inter che non è più, oramai da inizio stagione, quella granitica dello scorso anno. Di questi tempi erano state solo 5 le reti segnate (oggi sono 13) e soprattutto l’indice di pericolosità con cui gli avversari si avvicinano dalle parti di Sommer si è notevolmente alzato. Dall’altro invece i bianconeri dopo l’infortunio di Bremer, occorso nei primi minuti della gara di Lipsia, hanno subito 8 gol in cinque partite benché la metà su rigore.

Un tema che qualche spunto di riflessione lo lascia soprattutto se si analizza il modo in cui il reparto sbaglia. Errori individuali (vedi Danilo) che si sommano a quelli collettivi e che devono far scattare un campanello d’allarme. Anche perché non è un caso che le reti subite siano avvenute ogniqualvolta il livello dell’avversario si è alzato (Lipsia, Stoccarda, Inter). Certo, l’assenza di un colosso come l’ex Torino sarà un macigno per tutta la stagione ma non può essere l’unica spiegazione.

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Dall’altro lato però Motta si porta di positivo la grande reazione della squadra, la quale, una volta di più, è saputa uscire dalle difficoltà. Sotto 4-2 Madama ha rischiato di subire anche il quinto ma ha resistito grazie alle parate di Di Gregorio. Il resto lo ha fatto Yilidz. Il talento turco subentrato nel secondo tempo si è sbloccato in campionato e lo ha fatto nel segno del suo idolo Del Piero.

Nella partita più importante e nel momento più importante, quando i campioni vengono fuori. Il 10 della Juve, in realtà, forse è ancora lontano dalla dicitura di campione ma è sicuramente quel talento cristallino su cui a Torino puntano molto. Il nuovo corso dei bianconeri passa da lui.

Mercoledì di nuovo in campo

Non c’è tregua nel calendario fitto di impegni e mercoledì Inter e Juve affronteranno rispettivamente Empoli e Parma. Due partite che le due squadre sono chiamate a vincere per sfruttare lo scontro diretto tra Milan e Napoli in programma martedì sera.

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In casa Juve non dovrebbe recuperare nessuno degli infortunati e quindi Thiago Motta sarà nuovamente chiamato a fare di necessità virtù. Qualche rotazione potrebbe esserci e un turno di riposo potrebbe toccare anche a Vlahovic che è praticamente sempre sceso in campo a causa del lungo infortunio di Milik e dell’assenza di un vice. Anche in difesa Gatti dovrebbe riprendersi un posto da titolare dopo le ultime tre panchine consecutive.

L’Inter invece non dovrebbe recuperare né Chalanoglu e né Acerbi. Tuttavia mister Inzaghi ha a disposizione una rosa profondissima e potrebbe rilanciare dal primo minuto Asllani in cabina di regia. Possibile riposo anche per uno fra Lautaro e Thuram con Taremi che scalpita. Domani le conferenze di presentazione delle partite da parte dei due allenatori.

(Foto: DepositPhotos)

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