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L’influenza del VAR nella Serie A

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Var Arbitri
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La VAR, ovvero letteralmente dall’inglese Video Assistant Referee, è un sistema entrato nel mondo del calcio poco meno di 10 anni fa che serve come aiuto alla quaterna arbitrale per prendere decisioni difficili e cruciali durante una partita di calcio. Con l’arrivo della VAR le dinamiche dei match di Serie A sono cambiate molto e con esse le abitudini degli scommettitori soprattutto nella modalità live betting. Spieghiamo questo e molto altro nell’articolo che segue.

Cos’è e come funziona la VAR?

Introdotta per la prima volta nell’agosto 2016 durante una partita di USL fra New York Red Bull II e Orlando City B, la VAR è arrivata un anno più tardi in Italia con Cagliari-Juventus che verrà ricordata negli annali come la prima partita del nostro campionato in cui è stata utilizzata questa tecnologia.

Ma come funziona la VAR? Il team che si occupa di revisionare le azioni incriminate si avvale di una serie di telecamere strategicamente posizionate per monitorare l’intero campo da gioco e intervenire in azioni specifiche per correggere o aiutare l’arbitro (ma di questo parleremo fra poco).

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La comunicazione tra VAR (ufficio televisivo non presente allo stadio) e arbitro avviene attraverso un sistema audio in tempo reale. Se al team VAR non serve la revisione del direttore di gara basterà quello che si chiama in gergo tecnico “silent check” mentre in casi più complicati sarà direttamente l’arbitro a fermare il gioco (così come accade con le quote scommesse live sui principali siti di betting e casino come betsport22 sport) e visionare più e più volte la moviola dell’azione da vari punti, recandosi al monitor posizionato a bordo campo.

Quando può intervenire la VAR?

Sia chiaro, la VAR non ha potere su ogni tipo di azione anche perché altrimenti il gioco sarebbe troppo spezzettato e verrebbe sminuita l’autorità decisionale dell’arbitro. Ecco invece i casi dove la VAR può entrare in funzione ed essere determinante:

Goal o no goal? Se vi è dubbio sulla regolarità di una rete ad esempio per fuorigioco, fallo o tocco di mano.

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Rigore: in caso venga fischiato o al contrario non venga assegnato un penalty e per valutare contatti o infrazioni.

Cartellini rossi diretti: per monitorare situazioni di condotta violenta che meritino un’espulsione

Errore di identità: un giocatore in cui un giocatore venga punito erroneamente.

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Quando non può intervenire la VAR?

Sono diversi i casi in cui l’arbitro non può essere aiutato dalla tecnologia e quindi la sua decisione è irrevocabile. Ecco quali:

Falli non decisivi: azioni fallose che non portano a goal. rigori o espulsioni dirette.

Ammonizioni o secondo giallo: come detto la VAR può essere chiamata solo per rossi diretti.

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Gioco fermo: la VAR non può intervenire se il gioco è stato fermato per ragioni estranee a quelle previste dal regolamento.

Com’è cambiata la Serie A con l’arrivo della VAR?

L’avvento di nuove tecnologie in ogni ambito (pensiamo ai casino online nel mondo del gambling tradizionale) sono capaci di stravolgere completamente un qualcosa che per decenni è stato immutato. Lo stesso vale per le partite di Serie A. Il pubblico ha la sensazione che ora le decisioni arbitrali siano più accurate e anche l’equità in campo sia maggiormente rispettata. Inoltre i match durano di più, con recuperi più lunghi.

Infine il capitolo esultanze per i goal, sia per i calciatori che per i tifosi. Con la decisione della VAR può accadere che una rete venga annullata dopo svariati minuti rendendo vana la gioia in campo e sugli spalti, o che al contrario dopo minuti di attesa col fiato sospeso ci si possa scatenare in un’esultanza per una rete assegnata.

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Non solo VAR: tutti gli aiuti tecnologici nel mondo dello sport

Le nuove tecnologie stanno cambiando il mondo dello sport ma lo stanno anche rendendo più sicuro e corretto. Nel calcio oltre alla VAR possiamo infatti apprezzare l’intervento della goal line technology che rende precisa la decisione relativa al pallone che ha o meno varcato la linea di porta. Nel football americano e nel rugby sono anni che i team possono chiamare un “challenge” per chiedere all’arbitro una revisione dell’azione tramite il monitor.

Nel basket troviamo l’instant replay per assegnare un canestro sulla sirena, mentre nel tennis è attivo l’ormai famosissimo “occhio di falco” che aiuta i giudici di linea a capire se la pallina colpita da uno dei tennisti è finita in campo o fuori. In tutti questi casi citati il risultato di un match può essere questione di centimetri, millimetri o millesimi di secondo

(Foto: Depositphotos)

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