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Serie A – La flop 11 della tredicesima giornata
Tredicesima giornata che va in archivio con il Napoli di Conte che batte la Roma e si riprende la vetta della classifica dopo le roboanti vittorie di Inter, Atalanta e Fiorentina. In questo articolo vedremo i flop 11 di questo turno.
Portiere
Emil Audero (Como): L’ex portiere dell’Inter si fa bucare sul tiro di Adli nonostante la conclusione fosse centrale e senza alcuna deviazione. Flop di giornata.
Difensori:
Paweł Dawidowicz (Hellas Verona): La sua prestazione è così inguardabile che trovare aggettivi è complicato. Letteralmente disastroso, come un po’ tutta la difesa, nel marcare gli attaccanti dell’Inter.
Giangiacomo Magnani (Hellas Verona): Fare peggio del polacco era impossibile ma lui si avvicina. Viene completamente travolto da Correa e Thuram e la sua migliore giocata avviene al triplice fischio quando deve abbandonare il terreno di gioco.
Angelino (Roma): Con Ranieri forse certi automatismi sono ancora da registrare però l’errore che commette sul gol del Napoli è davvero grave. Rimane a metà strada fra Politano e Di Lorenzo e si fa infilare.
Sam Beukema (Bologna): Dover giocare quasi tutta la partita in 10 lo potrebbe giustificare ma di fatto 2 gol su 3 sono colpa sua. Si perde Gigot sull’1-0 e scappa troppo indietro sul raddoppio di Zaccagni che avanza indisturbato fino al tiro.
Centrocampisti
Teun Koopmeiners (Juventus): L’ex Atalanta è lontano anni luce dai suoi standard. Nel pomeriggio del Meazza non dà alcun contributo in fase offensiva e tocca anche pochi palloni, segno che non è ancora negli automatismi. Per ora un flop di mercato.
Lorenzo Pellegrini (Roma): Lo scorso anno con il cambio di guida tecnica rinacque, ma per ora così non è stato. A Napoli non incide mai e viene sostituito all’intervallo. Da lui è lecito aspettarsi di più.
Tommaso Pobega (Bologna): Il fallo che commette su Guendouzi che gli costa il secondo giallo a metà primo tempo è un’autentica follia. Lascia i suoi in 10 e costringe la squadra ad una partita sacrificata.
Attaccanti:
Che Adams (Torino): Tornava da un infortunio e questa è la sua attenuante. Di fatto però appare macchinoso e non aiuta l’attacco granata a concretizzare alcune buone chance create dai compagni.
Alvaro Morata (Milan): Contro il suo passato rimane ingabbiato dall’ottima marcatura di Gatti e non conclude mai in porta. Il sacrificio non manca mai però se sei la punta del Milan qualcosina in più andrebbe fatta.
Khvicha Kvaratskhelia (Napoli): Il georgiano nelle ultime uscite appare irriconoscibile e per questo viene anche sostituito da Conte nella ripresa. Dopo pochi minuti vanifica un potenziale gol colpendo male di testa ma in generale non fa la differenza ed è troppo fumoso.