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Premier League: il Liverpool asfalta il Manchester City e va in fuga
Per i bookmaker doveva essere una partita equilibrata, ma invece Liverpool-Manchester City ha fatto emergere tutto l’enorme divario che in questo momento c’è fra due squadre che vivono momenti opposti. Da una parte i Reds che con la vittoria maturata per 2-0 volano a +9 sulla seconda, dall’altra i Citizens apparsi ancora una volta fragili ai limiti dell’impotenza.
Slot ha saputo prendere in mano una macchina già molto potente a cui bisognava soltanto dare una verniciata fresca per rimetterla a punto. Dal primo momento in cui è arrivato a Liverpool ha toccato subito i tasti giusti e ha cambiato giusto qualcosina.
Meno pressing forsennato, più palleggio in verticale e sfruttamento delle ali come Diaz e Salah ereditato dall’era Klopp. Risultato: bottino pieno in Champions e corazzata in Premier, fermata soltanto dal Nottingham Forest.
Già il Nottingham. Proprio coloro che verranno ospitati all’Etihad dal City nel turno infrasettimanale. Una squadra, quella di Guardiola, che ha incontrato sulla sua via il peggior avversario possibile per tentare di rinascere dalle proprie ceneri come le fenici.
Ad Anfield nulla ha funzionato come doveva e la sesta sconfitta nelle ultime sette partite è lo specchio dell’amara realtà con cui il tecnico catalano deve fare i conti.
Il film della partita
Il match vede immediatamente i padroni di casa partire fortissimo, come da tradizione dell’era Klopp. Salah e compagni mettono subito alle corde il Manchester City, che invece dal proprio canto non riesce a superare la metà campo. La difesa inizia a scricchiolare e Van Dijk colpisce un palo sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Il gol è nell’area. Al 12esimo minuto una sgroppata di Salah sulla fascia consente all’egiziano di mettere un cross tagliato sul secondo palo che Gakpo deve soltanto spingere in porta. Grande momento anche per l’olandese che sigla il sesto gol nelle ultime sette gare.
Dopo 25 minuti la tempesta che piove sul City inizia ad attenuarsi e gli uomini di Guardiola provano quantomeno ad affacciarsi nella metà campo avversaria con un tiro velleitario di Lewis. Ma questo Liverpool è troppo forte anche difensivamente per andare in difficoltà contro una squadra che in questo momento ha poche idee e anche confuse. La prima frazione si chiude infatti 1-0 e al Manchester si può dire che vada di lusso.
Nella ripresa l’andazzo non cambia. Salah si divora un’occasione colossale a tu per tu con Ortega ma la notizia è un’altra: il City non è più ingiocabile, anzi lo è il Liverpool. Poco dopo la chance mancata arriverà il raddoppio su rigore. Un’uscita maldestra di Ortega, preferito ad Ederson dopo i disastri in Champions, travolge Luis Diaz. Dal dischetto va Salah che fa 2-0 e chiude il match. Liverpool in fuga solitaria e messaggio all’Inghilterra: il campionato ha cambiato padrone.
Pep, è notte fonda
La caduta di stile con la quale Guardiola si è lasciato andare mostrando il numero 6 (come le Premier vinte) ai tifosi dei Reds che lo schernivano cantando “verrai esonerato domani”, è di fatto la fotografia di quanto siano cambiate le cose nel giro di un mese. L’ex tecnico del Barcellona appare impotente e inerme difronte alla sua squadra che affonda sempre di più.
Una situazione del tutto nuova che ci mostra un Guardiola stizzito, quasi non abituato a dover essere preso in giro per la mancanza di risultati. Lui che ha sempre saputo elogiare tifosi e giocatori avversari, ma che non ha mai dovuto farlo da un gradino del podio più basso. Ora invece la musica è cambiata.
Se da un lato è capitato spesso a Pep in questi ultimi anni di soffrire ad Anfield nell’era Klopp, dall’altro questa sconfitta era annunciata prima che il match si disputasse. Troppo vulnerabili infatti i Citizens, che hanno dato l’impressione di essere Davide contro Golia, senza però un esito contro pronostico come la storia narra.
Emblema del momento è la faccia di Haaland. Il bomber più forte al mondo, quello con più reti che partite in tante competizioni, per un’ora gironzola in mezzo al campo senza essere mai servito adeguatamente.
La manovra infatti latita, ancor di più se di fronte c’è una squadra pressocché perfetta come il Liverpool. Van Dijk lo sovrasta come i Reds sovrastano i Citizens e come la tempesta abbattutasi in casa City sovrasta le abilità fenomenali di un tecnico come Pep Guardiola.