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Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – La rivincita dei nerds

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Juventus Weah Vlahovic
Tempo di lettura: 3 minuti

La Juventus coglie una convincente vittoria per 2 a 0 contro un avversario di prestigio come l’opulento Manchester City di Pep Guardiola.
Mai un successo era giunto  nel momento più opportuno. Ormai l’aria si stava facendo davvero pesante per i ragazzi di Thiago Motta. Troppi pareggi, troppi punti buttati al vento, il ritardo dalle prime in classifica che aumenta e una manovra di gioco che stenta a decollare.
C’era voglia di respirare aria nuova, di imporsi contro gli avversari in campo e i detrattori fuori. E per fare questo c’era bisogno del carattere e dello spirito di rivalsa di chi avverte il peso delle responsabilità e non vi si sottrae.
Gente che c’era anche prima e che, a partire dall’estate, è stata frettolosamente messa da parte per fare spazio ai tanto blasonati nuovi arrivi. Questa, signori, è la rivincita dei nerds.

La rabbia dalla panchina

I nomi li conoscete tutti ma partiamo dalla definizione di “nerd” per chi non l’abbia chiara. E’ un termine usato per definire chi è stato messo ai margini da un gruppo perché ritenuto inadeguato agli obiettivi da raggiungere oppure soltanto perché ha un comportamento troppo sopra le righe.
E questa condizione di isolamento sembra soltanto accentuare i suoi “difetti” fino ad alienarlo completamente da ogni cosa.
Ad eccezione di alcune sue passioni talmente coinvolgenti da assorbire totalmente la sua attenzione.

E che, in alcuni casi, si possono tramutare in un formidabile strumento di riscatto. Quando un nerd, infatti, riesce a prendere coscienza delle sue potenzialità ed indirizzarle verso un ben definito traguardo non ce n’è per nessuno.
L’esplosiva miscela di frustrazioni arretrate in serie e desiderio lancinante di una sospirata autoaffermazione costituisce un formidabile trampolino di lancio. Immaginate un atleta che, per mesi, si è visto surclassare nelle scelte di formazione da colleghi tanto reclamizzati dalla critica quanto indolenti nel rendimento offerto.
Una volta che si alza dalla panchina ha una rabbia in corpo più deflagrante di un propellente per auto da Formula 1. E sa anche come sfogarla. La rivincita dei nerds.

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 La fascia al braccio

L’avete visto quello con la fascia al braccio? Si, stiamo parlando proprio di lui, il vecchio/nuovo capitano della Juventus, Danilo.
Vecchio perché i gradi gli spettano per carisma, mezzi tecnici ed anzianità di servizio. Nuovo perché li ha riguadagnati di recente dopo aver passato mesi in naftalina, costretto a guardare altri intenti a spronare il gruppo al suo posto. Era ritenuto vecchio, superato, spremuto, inutile.
Aveva dovuto subire persino l’umiliazione di essere trasformato nella riserva di un ragazzino come Savona.
Richiamato in servizio più per necessità (c’era davvero penuria di effettivi a disposizione) che per convinzione ha sfoderato una prestazione da campione, pur giocando in un ruolo che non occupava da tempo. Duro, vigoroso, sempre sul pezzo.
E anche propositivo in avanti, come ai vecchi tempi e in barba ai tanti profeti improvvisati già intenti a declamare il requiem sulla sua carriera. La rivincita dei nerds.

Febbre da gol

E’ tornato anche lui. Uguale a prima, nel bene e nel male. Dusan Vlahovic ha per compagna di viaggio la marcatura. Sempre, comunque e dovunque. Il gol è tanto la sua malattia quanto la sua medicina.
Se non arriva lo riduce peggio di un paziente con la febbre a quaranta, se arriva lo rimette miracolosamente al mondo. Nel primo tempo della partita di mercoledì sera lo si è visto in preda ai sintomi dell’influenza: movimenti scomposti, difficoltà nello spezzare il fiato, lamentele per ogni cosa. Una volta che è riuscito a bucare la porta degli inglesi è avvenuta la metamorfosi.
Al diavolo tutto, l’adrenalina si è impadronita di lui e, fino al momento del cambio, lo ha reso un indomabile purosangue. Imprendibile al galoppo nella metà campo avversaria, invincibile nei contrasti, implacabile nel puntare l’area.
In questa versione da Superman non ha nessun sostituto credibile, né adesso né mai. Con buona pace di chi riteneva che la squadra potesse farne a meno senza troppi rimorsi. La rivincita dei nerds.

Sagacia o fortuna?

Dopo il vantaggio della Juventus firmato dal rinato centravanti serbo la rete del raddoppio è l’emblema della serata. Perfettamente in linea con il piglio da riscossa generale. Il tecnico italo brasiliano della Juventus manda in campo il terzino/ala Weah e il tuttofare McKennie. Altri due della vecchia guardia, altri due ritenuti di troppo, altri due reputati da accantonare.
Bene, i fatti dicono questo. Il rampollo di papà George, lanciato in profondità, lavora con cura un pallone e poi lo mette, invitante, al centro dell’area.
Il Texas Boy, in mirabolante mezza rovesciata, la mette dentro al volo. Incredibile sagacia del loro mister nel mandarli in campo al momento giusto o altrettanto incredibile fortuna di azzeccare la sostituzione nell’attimo più favorevole?
Di certo c’è l’animo da combattenti del duo che ha prodotto quanto ammirato sul rettangolo da gioco. La rivincita dei nerds.

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(Foto: Depositphotos)

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