Approfondimenti
TACCHETTI ROSA – Il calcio contagioso
Ormai in Italia è allarme Coronavirus. Molte le province, in particolare del Nord Italia, che hanno adottato misure di sicurezza per contenere il rischio di contagio.
Tra le varie misure c’è anche quella di sospendere le partite. Oggi si saprà qualcosa di più, considerato che è prevista un’assemblea straordinaria per deliberare in merito al calendario di serie A (e non solo).
Lo stadio può rappresentare un luogo affollato nel quale il contagio puo’ realisticamente avvenire.
E così, a cominciare da Torino Parma, Atalanta Sassuolo, Verona Cagliari e Inter Sampdoria, che non si sono giocate nella giornata di domenica 23 febbraio e sono state rinviate a data da destinarsi, si sono susseguite varie modifiche, anche repentine che hanno stravolto il regolare svolgimento del Campionato.
Ma se nel nostro territorio ancora si parla di misure contentive, c’è chi se la passa molto peggio nel paese che è proprio l’epicentro del virus.
Ci riferiamo a chi stava per accingersi a giocare la Chinese Super League 2020, ormai Campionato sempre più popolare per il crescente numero di giocatori europei ed internazionali che decidono di prendervi parte in un dato momento della loro carriera alla luce dei guadagni piuttosto invitanti.
La data di inizio era fissata al 22 febbraio ma le partite, al momento, sono tutte sospese, nell’attesa di capire l’evolversi di una situazione che ha già registrato numerose vittime.
Inevitabilmente, il nostro pensiero è andato a due vecchie conoscenze napoletane: Rafa Benitez e Marek Hamsik, entrambi ingaggiati dalla squadra del Dalian Yifang e rispettivamente allenatore e centrocampista.
Per loro, il momento non è dei più radiosi. Insieme a tutta la squadra, sono praticamente serrati in un Resort a Marbella, in Spagna, con zero contatti verso l’esterno.
Una sorta di paradiso-prigione nel quale i giocatori stanno in quarantena, nell’attesa di capire quali iniziative prendere.
C’è naturalmente molta preoccupazione nelle parole di Rafa Benitez, il quale ha dichiarato, in un’intervista a The Athletic, di non aver “mai vissuto nulla di simile in tanti anni di carriera”.
I giocatori si allenano in hotel e svolgono la loro preparazione con apparente normalità, per essere pronti nel momento in cui le cose dovessero cambiare. Tuttavia, si pensa che il campionato cinese verrà posticipato almeno di tre mesi.
Ai giocatori viene misurata la temperatura due volte al giorno e sono continuamente monitorati nel loro stato di salute.
Una situazione quasi surreale che desta preoccupazione anche nelle parole del padre di Marek, Richard, il quale percepisce l’ansia del figlio nel non sapere, giorno per giorno, cosa li attende e che, probabilmente, in questo momento lo vorrebbe vicino, in Slovacchia.
Magari staranno anche rimpiangendo di aver lasciato Napoli un anno fa e qualche procuratore avrà telefonato a qualche presidente di serie A per buttare lì proposte e ingaggi.
Tuttavia, al momento, ci sentiamo solo di inviare i nostri auguri a professionisti che non vorrebbero fare altro che ciò per cui sono pagati: giocare a pallone, nella totale sicurezza sanitaria, all’interno di stadi pieni e dove l’unica cosa che dilaga è il tifo dei propri sostenitori.
Quello che si augurano del resto anche i tifosi italiani.