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Calciopoli – L’ennesimo ricorso di un processo infinito: i dettagli
Sono passati poco meno di sedici anni dalo scoppio del caso Calciopoli, ma gli strascichi di questo lungo e quasi infinito processo sono esistenti ancora tutt’oggi.
L’ex dirigente della Juventus Antonio Giraudo infatti ha deciso di denunciare alla Corte europea dei diritti dell’uomo alcune violazioni avvenute secondo lui nei processi che hanno portato alla sua condanna, ovvero la sospensione a vita a seguito di Calciopoli.
Stando a quanto riportato da LaPresse, secondo Giraudo infatti l’Italia avrebbe violato l’art. 6 della Convenzione, che garantisce l’accesso a un tribunale precostituito per legge e il diritto ad un giusto processo, per aver consentito alle federazioni sportive la creazione di giurisdizioni disciplinari non “precostituite per legge”, che hanno lasciato al ricorrente e ai suoi avvocati soltanto 7 giorni per predisporre le difese, “lasso di tempo insufficiente”. Inoltre, sempre secondo Giraudo, rappresentato dagli avvocati Jean-Louis Dupont e Amedeo Rosboch, sostiene di aver sottoposto queste giurisdizioni disciplinari alla stessa autorità, in questo caso il presidente della Figc, alla quale era sottoposta la procura, ossia l’organo che ha istruito e sostenuto l’accusa. La Cedu dovrà anche decidere se la “durata ragionevole” sia stata violata.
L’ennesimo capitolo di una storia infinita: Calciopoli è ancora una partita in corso nei vari tribunali.