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Verona, Kumbulla: “Avevo il poster di Chiellini in camera, vi dico il mio sogno”
Marash Kumbulla, difensore rivelazione del Verona e nel mirino anche di Napoli, Inter e Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di una intervista al Corriere della Sera.
Ecco le sue parole: “Mio padre e Juric mi definiscono già uomo? Sono molto serio, è vero, ma solo quando serve. So anche divertirmi. Mio papà e il mister penso intendano semplicemente dire che sono maturo per l’età che ho. Le mie radici mi trasmettono un forte senso di appartenenza alle tradizioni e alla storia del mio popolo. E’ un sentimento che mi spinge a dare sempre il massimo. Giocare con la maglia che indossavo sin da bambino penso sia il sogno di tutti: già è difficile arrivare in alto, farlo con la squadra con cui tutto è iniziato è indescrivibile”.
Kumbulla ha poi aggiunto: “Avevo 10-11 anni: lì ho capito che quello che volevo fare veramente era giocare a calcio, facendo di una passione, una professione. E viceversa. Pensai di avercela fatta quando ho segnato il mio primo gol in serie A, di testa, contro la Sampdoria: un momento indelebile. Sì, è vero avevo il poster di Chiellini in camera: ho sempre ammirato la sua grinta e la sua voglia di migliorarsi. E’ un autentico guerriero in campo, è il mio idolo. Juric trasmette molto bene le sue idee: sa quando c’è da caricare la squadra e quando c’è bisogno di allentare la presa. Dybala, per le caratteristiche tecniche e fisiche, è l’attaccante che mi ha messo più in difficoltà: un funambolo. Mi piace molto giocare a quattro, perché ho anche una certa libertà di propormi in avanti. Ho un sogno: giocare in Champions“.