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Napoli, Gattuso: “Rinnovo? Non penso ai soldi”

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Il tecnico del Napoli Gennaro Gattuso ha rilasciato alcune dichiarazioni nel post partita di Napoli – Inter, che ha visto la sua squadra centrare l’obiettivo della finale di Roma in programma mercoledì. Queste le sue parole ai microfoni della RAI, raccolte da TMW:

“Voglio ringraziare il mondo del calcio e tutti quelli che sono stati vicini a me e alla mia famiglia. E’ stata dura. Dedico questa vittoria ai miei genitori e mia sorella, vi eravamo molto legati. E grazie ai ragazzi per ciò che mi hanno dato oggi”.

Com’è andata la partita?“Abbiamo provato a fare la pressione ultra-offensiva, ancora dobbiamo imparare. In queste prime settimane ci abbiamo lavorato. Il prossimo step è imparare a fare meglio queste cose. Il primo gol è da polli, non è un errore di Ospina ma di posizione della prima linea. Ma la squadra ha fatto bene, siamo ripartiti da dove avevamo finito 95 giorni fa”.

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Diverse uscite con difficoltà? “Secondo me no. Siamo andati 3-4 volte con un’uscita da destra per venire subito a sinistra e il quinto loro non faceva in tempo. Quando giocavamo per dentro dovevamo fare per lì. Nel primo tempo non abbiamo costruito nella maniera corretta”.

La squadra è convinta? “Sì, lavora bene. Questi sono ragazzi che stanno dando tutto. Ci danno grande disponibilità. Il livello di questa squadra è molto alto, ci sono giocatori di grandissimo livello e giovani. Se riusciamo a fare bene entrambe le fasi possiamo toglierci tante soddisfazioni”.

Rinnovo scontato fino al 2022? “Io voglio vivere tutto ciò che sta facendo con grande tranquillità. Non sono uno che pensa solo ai soldi. A me piace lavorare con persone che mi seguono e mi stimano. In questo momento ho trovato una società che mi dà la possibilità di allenare giocatore molto forti e voglio continuare qui. Poi uno, due, tre anni non lo so. Se mi si chiude la vena e sbrocco, mi conoscete, i contratti non valgono nulla perché sono fatto così. E’ un aspetto che devo migliorare”.

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Cos’è cambiato dopo il gol di Mertens? “Ci siamo liberati un po’. Oggi non era facile, dopo 95 giorni. E’ tutto strano ciò che abbiamo fatto, è successo la fine del mondo. Ogni settimana si perdono 2-3 giocatori perché hanno delle piccole contratture, si fermano. Sia noi dello staff che i giocatori siamo stati bravi a farlo succedere poco. E’ cambiato tutto, anche venire allo stadio. Stare a distanza non è facile e non è bello. Ma rispetto per le migliaia di persone che ci hanno lasciato, è stata una roba devastante”.

E’ il tuo Insigne? “Ho un feeling buono con tutti, mi piace avere un rapporto pane al pane vino al vino e la permalosità la mettiamo da parte. Il fatto di poter cambiare 5 giocatori per la qualità di questa rosa è per noi molto importante. Il rapporto non c’è solo con Insigne, ma con tutta la squadra”.

Come s’immagina questa finale con la Juventus? “Non lo so. Affrontiamo una squadra abituata a vincere, composta da grandi campioni, con una certa mentalità. Possiamo giocarcela, ma servirà una grande partita per vincere”.

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