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Juventus, Sarri: prendere o lasciare?

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E’ possibile parlare di crisi quando hai in tasca uno Scudetto e sei in piena corsa per la tanto agognata Champions League? Assolutamente lecito, se sei alla guida della Juventus, dove il vincere ed il convincere insieme fanno una procedura obbligatoria. Lo sta capendo alla perfezione Maurizio Sarri, il tecnico voluto in bianconero per portare un calcio dall’appeal dai toni più europei. Una mossa coraggiosa ed un netto cambio dalla filosofia del predecessore Massimiliano Allegri, capace di sfiorare per ben due volte la coppa dalle grandi orecchie e di portare a casa cinque Scudetti tutti di fila. Trionfo tricolore che è lì ad una manciata di punti (3, per la precisione) anche per l’ex Napoli, ma ciò potrebbe non bastare.

Il nuovo passo falso nella sfida di giovedì  contro l’Udinese è soltanto l’ultima di una serie di risultati e prestazioni poco convincenti che, unita alle due uscite a vuoto in Supercoppa e Coppa Italia, mette sul banco degli imputati il tecnico toscano. Ha bisogno di tempo, diranno in molti. Non troppo, ad onor della verità, per una piazza come quella bianconera.

SARRI: UNA SCELTA NON ASSECONDATA DAI FATTI?

“Le valutazioni sono state diverse per il cambio della guida tecnica e abbiamo individuato un tecnico con le caratteristiche come quelle di Sarri. Lui nella conferenza stampa di presentazione aveva adetto che voleva avere un’incidenza nei 70 metri. Sono fuori luogo le critiche che trovo oggi su Sarri”

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Chissà se penserà lo stesso quest’oggi Andrea Agnelli, che rilasciava queste parole lo scorso 24 febbraio a proposito delle critiche riferite già allora al tecnico di Figline. Sì, perchè il rapporto tra quest’ultimo e la piazza non è mai stato corrisposto da entusiasmo e fiducia. Le voci della scorsa estate riguardanti Pep Guardiola e Mauricio Pochettino non hanno aiutato Sarri, dal curriculum certamente meno prestigioso rispetto ai due colleghi, ad inserirsi serenamente nel mondo Juve. Ma la dirigenza bianconera è apparsa, dichiarazioni alla mano, fin da subito convinta del passo coraggioso che stava per essere intrapreso.

Peccato che la scelta sia stata poco assecondata dai fatti, soprattutto in sede di mercato. In particolar modo nel periodo post Covid infatti, la rosa si è scoperta inaspettatamente corta e poco adatta alle idee dell’allenatore. La mancanza di ricambi sugli esterni, complici anche numerosi problemi fisici, e di un vice Higuain (tra l’altro, a mezzo servizio e con la testa forse già altrove) hanno messo a nudo scelte di mercato, rivelatesi in un secondo momento il peccato originale.

Dove sono dunque le responsabilità dell’allenatore? Giusto che vengano addossate responsabilità anche a chi ha a che fare col gruppo squadra quotidianamente, con tutte le facoltà e le possibilità di accorgersi in maniera preventiva delle lacune nell’organico. Forse il fatto di far parte di una realtà grande e complessa come quella juventina ha condizionato non poco Maurizio Sarri nell’imporre le sue idee. Resta in ogni caso una società che ha supportato non a completezza una scelta, già di per se rischiosa.

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IL FUTURO

L’acquisto di Arthur, che sbarcherà a Torino grazie allo scambio che porterà in Spagna Miralem Pjanic, può rappresentare un punto di ri-partenza, in quanto il brasiliano (almeno sulla carta) sembra sposarsi più concretamente con la filosofia sarrista. Ammesso e concesso ovviamente che l’attuale allenatore bianconero rimanga al suo posto anche nella prossima stagione. Le voci di un possibile esonero a stagione in corso nelle ultime settimane non sono mancate, ed il suo futuro non è poi così scontato. Abbiamo raccontato dei giorni scorsi dell’indiscrezione, confermata dai tabloid inglesi, che porta Pochettino nuovamente nei radar della dirigenza. L’ex Tottenham ha dato già la sua disponibilità a parlare di progetti ed ambizioni.

Ma se da una parte la spada di Damocle del futuro incombe sulla sua testa, dall’altra Sarri ha la sua possibilità di giocarsi panchina ed amor di popolo in questo ultimo scampolo di stagione. I tre punti per la matematica certezza del nono Scudetto di fila sono pienamente alla portata della Juventus, e una spedizione Champions soddisfacente potrebbe rimettere il tecnico assolutamente al centro del progetto anche per il futuro. Il copione resta tutto da scrivere, con i bianconeri che sono gli esclusivi padroni del proprio destino. E di quello di Maurizio Sarri, al quale spetteranno maggiori oneri ed onori sulle scelte della società. Altrimenti, il guado è dietro l’angolo.

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