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Super League – Perez non ci sta: “Il progetto non è morto, ci lavoriamo da tre anni”

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Super League
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Il patron del Real Madrid, Florentino Perez, è tornato a parlare durante le scorse ore a Cadena Cer in merito alla Super Lega, un progetto che sembra essere naufragato, almeno momentaneamente, dopo sole 48h dall’annuncio.

“Mai visto tanta aggressività contro di noi da parte di gente che teme solo di perdere i propri privilegi”.

Perez ha lasciato intendere che la Superlega non è morta ma è parcheggiata: “Ci hanno voluto uccidere, come se avessimo tirato una bomba atomica. In vita mia non avevo mai visto tanta aggressività. Aggressività di gente che non vuole perdere i propri privilegi”. Il riferimento è a Uefa e Liga, a Ceferin e Tebas, i grandi nemici.

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Perez prosegue: “La Superlega non è morta. Dicono che la Juventus se n’è andata, e non è così. Dicono che il Milan se n’è andato, e non è così. Anche gli inglesi sono ancora dentro, come il Barça. Siamo ancora tutti dentro perché per uscire bisogna pagare una penalizzazione. Abbiamo deciso di prenderci una pausa per cercare di spiegare un progetto al quale abbiamo lavorato per tre anni. E che forse abbiamo illustrato male. Ma non ce ne hanno dato il tempo, ci hanno attaccato con un’aggressività incredibile”.

Florentino ha provato a spiegare cos’è successo, e ha puntato il dito su un club, riferendosi implicitamente al Manchester City: “Tra noi 12 c’è sempre stata una società inglese meno convinta degli altri, e che ha contagiato negativamente il gruppo. Tra le altre società inglesi ci sono diverse persone in là con gli anni, si sono spaventati. Ci sono tanti americani che hanno club in Nfl, in Nba, hanno altri interessi, non si aspettavano questa aggressività, si sono preoccupati. Avevamo un accordo vincolante ma abbiamo preferito farci da parte”.

Contraddizione sul possibile risvolto legale, lunedì infatti in tv Perez era stato chiaro: “Abbiamo firmato un accordo vincolante e chi è dentro non può uscire. Tratterremo tutti”.

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Qualche ora fa invece ha affermato: “No, non possiamo intraprendere azioni legali però si, tra noi c’è un accordo vincolante”.

Poca chiarezza, certamente appare chiaro che tutte le parti in causa, Perez compreso, non si aspettavano una rivolta così imponente: “Il nostro non è un campionato chiuso, può entrare chiunque, non vogliamo uccidere i campionati. I giovani non guardano più il calcio, vogliono vedere un Nadal-Federer tutte le settimane. Il calcio è asfissiato dalla crisi, non arriveremo al 2024 se non troviamo più soldi”.

Insomma, appare chiaro almeno dalle parole di Perez, che la questione Super Lega è ancora tutta da scrivere, ma almeno adesso le carte sono scoperte.

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Foto: sito ufficiale Super League

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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