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Bayern Monaco, Rummenigge: “Perisic? Contatti con Marotta”
Il CEO del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, ha rilasciato un’intervista in esclusiva al quotidiano Tuttosport. Tanti i temi toccati dal dirigente, fresco di titolo di campione d’Europa. Queste le parole tedesco, riportate da calciomercato.com:
“La formula perfetta per la Champions? Non esiste. Quello che conta è la filosofia, che però cambia da club a club e non è esportabile. Il Bayern è diverso dalla Juventus o dal Real Madrid, le inglesi sono realtà con altre differenze ancora. La mia idea è che i soldi siano importanti, ma lo sia altrettanto la mentalità della società. Oltre ai campioni, che sono indispensabili per vincere, abbiamo costruito un gruppo forte e in sintonia con l’allenatore. Noi abbiamo trovato questo equilibrio, però non mi sento di dare consigli a nessuno”.
SU AGNELLI – “No, nemmeno a lui. Non ne ha bisogno Andrea. Lo ringrazio per il messaggio che mi ha inviato dopo la vittoria, è sempre carino. Ho grande rispetto per Andrea e per la Juventus, che è il Bayern d’Italia”.
SUI CAMBI D’ALLENATORE DELLA JUVE – “Non è vero che non basta vincere lo scudetto. Vincere il campionato non è mai facile, per nessuno. E soprattutto non è scontato. Però noi del Bayern e la Juventus abbiamo fame internazionale. La Champions è la Champions, il titolo più complicato da conquistare. Noi negli ultimi anni abbiamo disputato 4 finali, vincendone la metà: possiamo ritenerci bravi e soddisfatti. Questa Coppa è sempre più difficile, basta il minimo errore per essere eliminato”.
SUL BATTERE IL PSG – “Nessuna rivalsa. Ho visto piangere Neymar e Mbappé sul palco e mi sono avvicinato dicendo loro: “Andate avanti così, siete forti”. Il Psg vincerà la Champions. Mi è dispiaciuto che non ci fosse Cristiano Ronaldo con la sua Juventus a Lisbona”.
SULL’8-2 AL BARCELLONA – “Ero in tribuna e pensavo: adesso mi svegliano, è soltanto un sogno. Non può essere la realtà. E’ stata la partita più bella nella storia della società”.
SU MESSI – “Pensiero del Bayern? No! Non possiamo pagare un giocatore di quella dimensione. Non fa parte della nostra politica e della nostra filosofia. Sinceramente, sentire che Messi può lasciare il Barcellona mi mette anche un po’ di tristezza. Leo ha scritto la storia del club e secondo me dovrebbe chiudere la carriera in blaugrana. Poi ci sono aspetti interni e privati che non conosco e per questo non mi intrometto”.
SU RONALDO – “Sorpreso? No, perché parliamo di un extraterrestre. Ronaldo vive per il calcio, come Lewandowski. Sono due Big Jim (risata, ndr). Si allenano, mangiano e riposano sempre e solo con un obiettivo: migliorare la propria prestazione ed essere i migliori. E alla fine lo sono, come messi. Sono esempi per i giovani”.
SU COMAN – “Lo volevamo già l’estate prima, quando poi il ragazzo preferì la Juventus al Bayern. Abbiamo continuato a seguirlo, siamo riusciti a ingaggiarlo e siamo contenti che abbia messo la firma sulla Champions. E’ stato bravissimo e adesso si sta godendo le giuste vacanze in Italia”.
SU PIRLO – “Se Agnelli ha deciso così, mi fido. Comunque mi sembra una scelta interessante. Da giocatore era un professore in campo, con la sua visione e la sua classe dirigeva i compagni. Può ripetersi in panchina perché è un uomo con le idee chiare e con un piano preciso in testa”.
SU PERISIC – “Ivan ha fatto bene, con lui abbiamo alzato tre trofei. Non abbiamo ancora preso una decisione. Ai tempi del Coronavirus dobbiamo valutare bene come comportarci sul mercato: giocare senza spettatori è un problema per tutti i club. Per Perisic c’è tempo, sono in contatto col mio amico Marotta. Peccato solo non disputare la Supercoppa europea contro di loro: quello sì, sarebbe stato un sogno. La mia partita del cuore. Mi dispiace anche perché Siviglia-Inter è stata la finale più bella da quando esiste l’Europa League”.
SU BROZOVIC – “Bayern? No comment”.
SU TOLISSO – “Resta. E’ molto contento e vuole andare avanti con noi”.
SU ALABA – “Se resta? Speriamo di sì”.
SU KHEDIRA – “E’ un bravo ragazzo, un vincente, ma non stiamo pensando a lui”.